martedì 2 settembre 2008

Death Pattern, 2° pensiero

La vita di Brod fu una lenta assimilazione del fatto che il mondo non era per lei; che, quale ne fosse la ragione, non sarebbe mai stata al contempo felice e sincera.
(da Ogni cosa è illuminata di Jonathan Safran Foer)

In attesa di vedere Foer al Festival della Letteratura di Mantova (il 6 settembre, il giorno dopo il nostro spettacolo a Noceto), dichiaro la mia adesione emotiva al personaggio di Brod e il legame con Death Pattern. Nulla più che un soffio, ma l'intensità di un pensiero si misura dai suoi effetti.

All'elenco delle 613 tristezze di Brod abbiamo aggiunto le nostre.
Per arrivare a enunciare la "tristezza dell'opera finita", la tristezza di ciò che assume una forma compiuta.

"Pattern" indica un modello riproducibile, in qualche modo autosufficiente, mortale.
La nostra formula compositiva resta aperta, irrisolta, vitale. Per una volta, il lusso di non mettere un punto.

L.

1 commento:

planet queen ha detto...

Saper mettere un punto e andare a capo è uno dei segreti di ogni storia della vita. Se lo ritardi, la rovini; se l'anticipi, la bruci; e se lasci che sia l'altro a mettere il punto al posto tuo, vuol dire che tu eri già uscito dalla storia.... (segue)