venerdì 26 dicembre 2008

Domanda...






















Ciao a tutti.
A volte capita di avere un'intuizione che, per quanto piccola, può rivelarsi un po' "diversa" da quanto siamo abituati a vedere/sentire/fruire/ecc...

Ho un'idea (teatrale e pedagogica) per una produzione che riguarda sia i bambini che gli adulti. Sto ancora cercando di capire chi può lavorarci, nel frattempo cerco un luogo fisico in cui mettere in prova l'evento scenico.

Vi chiedo solo di lasciarmi un suggerimento sul "dove", o di spargere la voce.
Grazie e BUONE FESTE!

mercoledì 17 dicembre 2008

Difetto di Fabbrica_Catena di smontaggio



A cosa "serve" il teatro?
A evocare e smuovere dal profondo, utilizzando un linguaggio di sintesi che non può (e non deve, a mio avviso) "spiegare" ciò che si intende dire. Lo si dice e basta, con spazio-immagine-suono-corpo-voce-azione in un universo testuale fatto di mille particolari che non colpiscono sempre o necessariamente una zona "conscia".

DIFETTO DI FABBRICA parla di Stanley Milgram e del suo esperimento volto a dimostrare che la zona buia che ognuno (nessuno escluso) ha dentro di sé può diventare uno strumento duttile in mano al potere. E così, persone assolutamente NORMALI possono diventare senzienti di fronte a un ordine aberrante, compiere azioni contro la propria morale, azzerare la capacità di giudizio e dunque di scelta.

DIFETTO DI FABBRICA dice che questa possibilità trascende l'appartenenza sociale e culturale, le differenze di sesso e di genere, il contesto storico.

Abbiamo fatto uno spettacolo, non un comizio, e quindi abbiamo cercato di rendere tutto questo con il mezzo che abbiamo scelto.

L'ombra di Umberto sui disegni di Gianluca dice molto più di quanto non si potesse rendere a parole. I "tic" del personaggio Saler - il torturatore - segni esteriori di un'interiorità compressa che se ne scappa dove può - sono più efficaci di ogni altra dichiarazione.
La rete di ferro che fa da tavolo a Saler e vibra come un corpo scosso dalla corrente richiama mille altri possibili scenari di sofferenza.
Questo per quanto riguarda le scelte di regia, fermo restando che il testo scritto da Gianluca Foglia, i suoi disegni, e la sensibilità attoriale di Umberto Fabi erano già un ottimo materiale di partenza.

Ribadisco l'assoluta piacevolezza del lavoro e il confronto vivace e pieno di stima reciproca che ci ha unito in questo periodo, perché lo considero una condizione rara. Felice anche del contributo impagabile del Dott. Adriano Zamperini, psicologo sociale nella vita e per l'occasione attore di insospettabile credibilità nei contributi video.

Mi rifaccio a lui per per raccontare un episodio e per fare una considerazione finale. Nelle varie revisioni che hanno fatto del testo iniziale una drammaturgia teatrale, una delle varianti arriva direttamente da Adriano e dal suo intervento davanti agli alunni di scuola superiore in una conferenza preliminare sull'assenza del reato di tortura in Italia: nelle moderne "democrazie" - questa in breve la sua tesi - si tende a "edulcorare" alcuni concetti spiacevoli o portatori di significati fortemente negativi. Insomma, è disdicevole chiamare le cose con il loro nome quando aprono scenari sconvenienti. Per questo motivo, nello spettacolo il "Torturatore" viene opportunamente ribattezzato "Educatore Cognitivo"

La battuta del personaggio torturatore Saler, per elevare la valenza del proprio mestiere, inizialmente recitava così: "Vogliamo allora definire il mestiere del torturatore con una terminologia più consona?"

Dopo l'intervento di Adriano l'abbiamo riscritta così: "Vogliamo allora definire il mestiere del torturatore con una terminologia più consona a una Democrazia?"

Come la nostra, magari...

Aggiungo: proviamo a chiamare le cose con il loro nome, a non cedere alla lusinga delle perifrasi.

Questa quiescenza collettiva, in cui "non si può dire", sta azzerando la nostra coscienza. Smontiamo questa catena.

domenica 7 dicembre 2008

DIFETTO DI FABBRICA



Ho avuto il piacere di lavorare con Gianluca Foglia e Umberto Fabi a questo spettacolo, prodotto dalla Provincia di Parma per il Festival dei Diritti Umani.
Un piacere autentico e condiviso, per il modo in cui abbiamo cooperato alla realizzazione di un evento che sicuramente trascende tutti noi per l'importanza della tematica proposta.

Se qualcuno ancora non lo sapesse, l'Italia è l'unico paese in Europa a non prevedere il reato di TORTURA nel suo ordinamento giuridico.

Pochi di voi conosceranno il nome di Stanley Milgram, autore dell'esperimento di cui lo spettacolo parla.

E' necessario imparare a riconoscere quello che Hannah Arendt descrisse tanto bene ne "La banalità del male": che è inutile andare a caccia del "mostro" quando la nefandezza degli atti appesta la nostra umanità, poiché la possibilità di compiere un male estremo è insita nella nostra NORMALITA'.

Vi aspettiamo al debutto
venerdì 12 dicembre 2008
alle ore 21.30
al Teatro Europa di Parma

l'ingresso è libero

E' importante.

Click sul titolo, per saperne di più.

domenica 16 novembre 2008

Giove, Europa (Teatri) e le vacche magre




Narra Ovidio, che Giove, innamoratosi di una bellissima fanciulla di nome Europa, escogitò un piano per rapirla. Dopo aver chiamato Mercurio ed avergli ordinato di far scendere i buoi di Agenore (padre di Europa) verso la spiaggia, dove la fanciulla era solita recarsi con le sue compagne, Giove si trasformò in un candido toro. Europa conquistata dalla bellezza e dalla mansuetudine dell'animale gli si sedette sul dorso. Subito il toro si alzò ed iniziò a correre velocemente verso il mare...

"Europa" rapita dai sensi siamo noi, il plurale di "Teatri" la nostra vocazione.

Abbiamo creato il marchio OFF perché:

- il Teatro Europa è nella periferia cittadina;

- i linguaggi proposti sono fuori dalle grandi circuitazioni ufficiali;

- questa zona liminale ci dà l'enorme libertà di continuare a sperimentare sulle nostre visioni e ad accogliere quelle altrui.

Per riprendere la metafora bovina, dirò anche che questo è un tempo buio per la cultura, altro che un magnifico toro candido, questo è un tempo di vacche magre. Poco sostegno all'arte come nutrimento di un tessuto connettivo, quello sociale, che avrebbe un estremo bisogno di attivare il pensiero. Scarsa coscienza da parte delle imprese del pericolo che stiamo correndo (mentre loro rincorrono operazioni di pura immagine, grandi eventi spot che non "servono" realmente a nessuno).

"Art discount" è una sintesi comprensibile e dichiaratamente ironica, un ossimoro coniato sulla qualità delle nostre proposte + l'assoluta accessibilità delle stesse.

La parte economica di questa operazione prevede questo:
chiediamo ai piccoli commercianti (alla gente tutta...) di dare 1 euro a sostegno della nostra attività, in cambio di 2 euro di sconto sul costo del biglietto per gli spettacoli della stagione.
Letteralmente: paghi 1, prendi 2.

Vale a dire: DIAMO PIU' DI QUANTO CHIEDIAMO.
E non solo, vi assicuro, in termini monetari.
Ditelo a tutti, noi siamo qui.
www.europateatri.it

lunedì 10 novembre 2008

OFF - art discount






















Siamo un teatro Pop.
Quantomeno nello spingere il nostro sguardo fuori dall'autoreferenzialità intimista dell'arte.

La definizione di teatro OFF si attaglia bene ad un contesto che:
- si propone come alternativa fuori circuito
- coltiva le nuove sintassi della scena
- accoglie e narra altre storie

Vogliamo un teatro fruibile, totalmente immerso nel nostro tempo, accessibile a tutti gli strati sociali di una realtà multiforme e che sappia coniare le parole che ancora mancano.
La gestazione di un grande ventre che codifica forme nuove è certamente lunga e paziente, ma opponiamo il desiderio alla paura del vuoto, la necessità al pre-confezionato.
Il nostro art discount non lesina sulla qualità dei prodotti, al contrario, cerca, accoglie e offre soluzioni alternative.

Se volete dare un'occhiata da vicino questi sono gli appuntamenti:

Mercoledì 12 novembre alle 11.30 presentiamo la stagione 08/09
Sabato 15 novembre inaugurazione alle 21.15


Coraggio...NON COSTA NULLA!

lunedì 13 ottobre 2008

"Dipinti d'Amore" a Torrechiara (all's well that ends well )




Il Festival Verdi e la Mostra sul Correggio: se non siete di Parma non potete immaginare l’entità di questo scontro fra Titani.
Schiacciati tra i due come fette di ottimo salume nostrano c’eravamo noi: i quattro Apocalittici Umberto Fabi, Giovanni Amighetti, Guido Ponzini e io, intrepidi e soli di fronte agli Integrati di cui sopra.
Che non si capiscono. Anzi, nemmeno si ascoltano. Che “nonlosapevamo” o “questonondipendepurtroppissimodanoi” o “noncipossiamofarenulla”.

Per farla breve, ci siamo ritrovati con il nostro spazio deputato completamente ingombro del materiale di un altro evento, usurpato con una certa noncuranza (ubi maior…) senza che ci fosse subito un’alternativa utile che tenesse conto delle nostre esigenze. Alla fine, il personale del Castello si è adoperato per darci dimora nella bellissima loggia al piano superiore del lato est.

E così, nell’abbraccio di paesaggi pastello e raggi di sole al tramonto, abbiamo finalmente reso omaggio a Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini con il nostro reading musicale.
A dispetto delle condizioni iniziali, “Dipinti d’amore” ha avuto la sua magia.
Onore ai due amanti, che ci hanno guidato fin lassù.


Un grazie anche
alla Provincia di Parma, per la fiducia che ha dato a questo progetto
a Guido e Giovanni, per lo straordinario intuito musicale che hanno messo al servizio delle parole di grandi poeti
a Umberto, mio compagno di viaggio tante e tante volte
a una giornata d’autunno di vento caldo

In alto un ritratto di Guido e un’immagine notturna del castello.

martedì 30 settembre 2008

laboratori in teatro





Giovedì 2 ottobre, alle ore 21, al Teatro Europa di Parma saranno presentati i laboratori di teatro per la stagione 2008/2009.
Ci sarò anch'io, per i miei ragazzi di livello avanzato e per i nuovi che verranno.
Intanto, un omaggio visivo per tutte le persone che mi hanno seguito fin qui.

Le bellissime foto dello spettacolo REBUS del maggio scorso sono di Matteo Mezzadri. I soggetti, dal basso verso l'alto: Davide Rocchi e Carlotta Pinardi nella proiezione video su tulle, Chiara Marieschi e Michela Ollari, che quest'anno darà il suo contributo al laboratorio nella parte dedicata alla vocalità (è una bravissima cantante).

PRESENTAZIONE LABORATORI

un bacio a mezzanotte (non ti fidar di)
laboratorio di livello avanzato
condotto da Davide Rocchi e Loredana Scianna
con la partecipazione di Michela Ollari
inizio: 9 ottobre 2008

La vicinanza, fino all'umido delle labbra.
La distanza, fino all'aridità della parola.
O viceversa.


Nel laboratorio esercitiamo il corpo e la voce per
cacciarsi nelle
sgorgare dalle
fessure


Lapislazzuli
laboratorio teatrale trimestrale
condotto da Loredana Scianna
Inizio: 14 gennaio 2009

Si intravede cos'è il teatro
quando si lavora insieme ad altri
per divenire un unico organismo e un unico respiro.
Nell'insieme l'individuo non si annulla, al contrario, trova il suo bagliore.
Come le screziature d'oro di pirite che esaltano, non compromettono, il blu compatto del lapislazzuli.

giovedì 25 settembre 2008

Only You_Post-Debutto (la cabala del 3)



Siamo partiti in sei, 3 performer e 3 tecnici: Lucia e Deborah alle luci, Antonio alla fonica. Questo sproporzionato rapporto di uno ad uno era dettato da un istinto paranoico di perfezionismo, non certo da sfiducia nei confronti dello staff che ci ha accolto sul posto con grande disponibilità. Abbiamo previsto tutto il materiale possibile, tutti gli intoppi possibili, tutte le difficoltà legate a una serata con 3 spettacoli consecutivi e 3 montaggi diversi. Ma non potevamo prevedere che ci fossero più o meno 3° di temperatura all’interno del tendone!

Alle ore 21.45, quasi tempo di andare in scena, avevo:

...negli occhi l’immagine di Antonio che fuma appiccicato al generatore di corrente esterno che soffia aria calda (benché conscio della pessima idea, dato che va a gasolio)

...tra le braccia Daniele e Maurizio, stretti insieme in un impeto di furore affettivo (ma il tentativo di scaldarsi era comunque in agguato)

...nei pensieri la delegazione dei magnifici 10 arrivati a vederci da Parma, stoici quando noi di fronte alle intemperie

Poi siamo entrati e abbiamo esploso suoni e voce e Daniele volava e...ci è piaciuto.
Le persone hanno capito. Fantastico.

Poi l’autostrada e un po’ di tepore alla prima sosta. Condivido con Clelia la passione per gli autogrill vissuti la notte. In più, dopo una prova di questa intensità, scegliere un panino anonimo e seriale e fare due stupide chiacchiere tranquille mi è sembrato sogno. Quanto abbiamo bisogno, tra tutte le splendide eccezioni, di un po’ di banalità.

La bellissima foto in alto è sempre di Planet Queen.

martedì 9 settembre 2008

Only You_backstage



Abbiamo ricominciato le prove di Only You, in vista del debutto del 20 settembre prossimo. Adoro questo lavoro, è decisamente una delle cose fatte finora che più mi corrisponde. In foto un momento di prova tra Daniele e me, nel nostro duo.
Una menzione speciale a Maurizio che, incastonato tra le sonorità crude di tutto lo spettacolo, ha composto per questo momento un frammento musicale ispirato al celebre "Chiaro di luna" di Beethoven.
Lo abbiamo battezzato "Albume di luna".
Del resto, nemmeno Beethoven aveva titolato così come la conosciamo l'op. 27 n. 2 del suo catalogo (bensì Ludwig Rellstab, a posteriori).
Difficile non restarne straziati, anche da dentro!

domenica 7 settembre 2008

Death Pattern_la resa


Non solo la resa scenica,
ma anche l'abbandono, quello buono, quello che consente di lasciar fluire al momento giusto. Il giusto equilibrio tra contrazione e rilascio determina tutta la nostra esperienza, dal primo respiro in poi.
Difficile aderire a questo principio semplice, organico, connaturato, quando lo si mette al servizio di una creazione. Ma quando l'alchimìa riesce è bellissimo.
Venerdì scorso, al nostro debutto, abbiamo percepito esattamente questo. Tra noi tre, tra noi e il pubblico, tra il luogo e l'evento.

Naturalmente, chi era presente può lasciare le sue impressioni liberamente come sempre.
Pubblico qui sopra uno scatto di Planet Queen, uno schizzo molto preciso di questa poesia, e ringrazio ad una ad una tutte le persone che ci hanno raggiunto in Rocca per vivere questo preciso momento con noi: Fabrizio, Clelia, Guido, Barbara, Chiara, Fabio, Michela, Rossella, Alessandra, Andrea, Sara, Gavino, Antonio.

A Sara, una dedica speciale.

A loro e a tutti gli altri do appuntamento il 20 settembre a Castel Bolognese per il debutto di ONLY YOU.

martedì 2 settembre 2008

Death Pattern, 2° pensiero

La vita di Brod fu una lenta assimilazione del fatto che il mondo non era per lei; che, quale ne fosse la ragione, non sarebbe mai stata al contempo felice e sincera.
(da Ogni cosa è illuminata di Jonathan Safran Foer)

In attesa di vedere Foer al Festival della Letteratura di Mantova (il 6 settembre, il giorno dopo il nostro spettacolo a Noceto), dichiaro la mia adesione emotiva al personaggio di Brod e il legame con Death Pattern. Nulla più che un soffio, ma l'intensità di un pensiero si misura dai suoi effetti.

All'elenco delle 613 tristezze di Brod abbiamo aggiunto le nostre.
Per arrivare a enunciare la "tristezza dell'opera finita", la tristezza di ciò che assume una forma compiuta.

"Pattern" indica un modello riproducibile, in qualche modo autosufficiente, mortale.
La nostra formula compositiva resta aperta, irrisolta, vitale. Per una volta, il lusso di non mettere un punto.

L.

giovedì 21 agosto 2008

Death Pattern











Dal 4 al 6 di settembre la Rocca di Noceto, ribattezzata Castello della Musica, si veste a Festival: tre giorni di programmazione off per la direzione artistica di Antonio Verderi, di cui pubblicherò il calendario dettagliato nel prossimo post.

Vi aspetto dunque il 5 di settembre in Rocca, dove Daniele, Maurizio e io in formazione STALK presenteremo il nostro "Death Pattern". Qui sotto la locandina, nonché una richiesta rivolta a voi:


5 Settembre 2008, ore 22.30
Castello della Musica di Noceto

Compagnia Stalk
Death Pattern
Partitura fisica: Daniele Albanese
Musica originale: Maurizio Soliani
Collaborazione musicale: Michele Riccomini
Corpo vocale: Loredana Scianna

Il luogo dell’azione scenica è il punto d’inizio per la creazione, questo lavoro rappresenta un’operazione di decodifica dello spazio. Simbolo e codice sono le due parole chiave per interpretarlo. Saranno presentati dei moduli ritmici, nell’uso dello spazio, nel suono, nella voce, nella partitura fisica, nella visione estetica che andranno a significare e mostrare, trasformandolo, il luogo.

Per "Death Pattern" è arrivata prima l'idea di struttura che l'azione in sé (il pattern, appunto). Ogni elemento sale un "gradino verso" e lascia il tutto consapevolmente incompiuto. Il finale, l'estrema conseguenza, la lettura definitiva non arriveranno mai.

Il lavoro ha ancora un margine, una ferita aperta.
Mi piacerebbe che qualcuno intervenisse a crudo, senza sapere molto altro, per dirci cosa gli evoca questo titolo, qual è il suo death pattern.

Prometto che ci penseremo su. Se qualcuno riconoscerà qualcosa di sé nel risultato, ci farà molto piacere. Se invece ne faremo scempio, ne accetteremo le conseguenze...

mercoledì 23 luglio 2008

ONLY YOU




Il bellissimo progetto di ERT che prende il nome di "Teatro Errante" ha uno scopo ben preciso: portare il teatro dove il teatro (inteso come luogo fisico) non c'è.
Un piccolo tendone circense si accamperà per una settimana di provincia in provincia, in Emilia Romagna, per svolgere laboratori didattici nei giorni feriali e spettacoli durante il week-end: teatro, danza, musica e uno spazio dedicato ai bimbi.
Cinque compagnie sono state prodotte da ERT per portare il loro lavoro in questi luoghi, tra cui la Compagnia Stalk di Daniele Albanese.
In questo periodo sto lavorando con lui e con il musicista Maurizio Soliani per la costruzione di ONLY YOU (si, proprio il titolo della canzone dei Platters).
ONLY YOU ha una tematica feroce, molto attuale: LA NOIA COME MADRE DI VIOLENZA.
Qui sopra vedete qualche immagine. Sotto, le prime date di programmazione e la presentazione dello spettacolo.


Un ringraziamento speciale a Europa Teatri (Parma) per averci accolto durante il periodo di prove.

ONLY YOU
and you alone


Stalk

Ideazione e regia: Daniele Albanese

Apporti creativi di Loredana Scianna e Maurizio Soliani

Live Kaoss: Maurizio Soliani
Corpo Vocale: Loredana Scianna
Danza: Daniele Albanese
Cactus: Echinocactus Grusonii
Disegno Luci: Vincenzo Alterini
Tecnica ed elaborazione disegno luci: Deborah Penzo
Fonica: Antonio Verderi

DATE PROGRAMMATE per TEATRO ERRANTE:

- sabato 20 settembre DEBUTTO, Prato della Filippina - Castelbolognese (RA)

- sabato 8 novembre, Campo Sportivo Corvella - Porretta Terme (BO)

- sabato 15 novembre, Teatro Aperto - Poggio Berni Alta (RN)

- sabato 22 novembre, Campo Sportivo - Bertinoro (FO)

- domenica 7 dicembre, Parco Primieri - Fusignano (RA)


Note al lavoro

Spettacolo con danza-azioni-voce-elaborazione live del suono.
Tre figure in scena.
Solo per 3.

Ritratto di solitudine per interno.

Siamo dentro un luogo chiuso, un uomo solo indugia nel suo piccolo deserto privato.

Ritratto di una solitudine in paesaggio desertico.

La noia, le sue declinazioni e le sue estreme conseguenze sono il nucleo del lavoro, la costruzione scenica definisce un mood più che una narrazione. C'è tuttavia una linearità drammaturgica che va dalla noia (ripetizione ossessiva, inerzia fisica, materiale e spirituale) alla violenza efferata: non un sillogismo perfetto, ma di sicuro un paradigma puntuale del nostro presente.


A fare da detonatore, l'impossibilità di relazione con l'altro. Abbiamo
lavorato su quello che non c'è, sulla mancanza come circuito chiuso e non fecondo, sul privato come privazione, sulla patina d'anestetico che azzera i sensi e fa di noi bestie mai sazie. Il desiderio e la sua soddisfazione non hanno più una corrispondenza.

C'è qualcosa di socialmente disdicevole in questa apatia, almeno così pare: non si mostra in pubblico l'incapacità cronica di essere felici come ci è richiesto. Piuttosto si uccide, quando la prepotenza della vita si innesca nuovamente, per qualche secondo, e non c'è più un modo, non lo ricordiamo, per...non lo sappiamo nemmeno più.

Noi siamo qui, incapaci del compromesso che l'altro richiede, incapaci di una resa qualunque che ci acquieti. E’ uno studio, impossibile, per un amore perfetto.
Ingannevole è il cuore più di ogni cosa…e incurabile.

Coproduzione Ert (Emilia Romagna Teatro – Fondazione) – Stalk.

COSA SI PUO' FARE QUI?



Ciao a tutti,
il post di oggi giunge con notevole ritardo sull'evento, ma il 2008 è un anno particolarmente intenso, non mi è semplicissimo fare e dire con troppa solerzia, purtroppo. Quello che vedete qui sotto è il progetto presentato con un laboratorio scolastico per il bando Colasanti-Lopez indetto dalla Provincia di Parma e volto a sensibilizzare i ragazzi sul tema della violenza sulle donne.
Lo dico subito: abbiamo vinto.
Non abbiamo certo partecipato per questo, il lavoro è tuttavia un'opera in video ben riuscita e frutto di un percorso particolarmente intenso con un gruppo di sedicenni, peraltro, per la maggior parte maschi.
Sono fiera di loro, del modo in cui hanno affrontato un tema delicato, contro la volgarità e la strumentalizzazione di certa informazione che ha cercato in questo premio la notizia succosa. E non aggiungo altro.
Solo un cenno doveroso e sentito a Donatella Colasanti e Maria Rosaria Lopez a cui il premio è dedicato, alla memoria di un abominio che ancora non ha avuto una giustizia vera. L.


Laboratorio Teatrale di eUROPA tEATRI
al Liceo Scientifico G. Ulivi di Parma
anno scolastico 2007/2008


a cura di
Loredana Scianna

docenti
Giovanni Bandieri
Gianna Raschi


Partecipano gli allievi:

Rocco Ambrosini, Lisa Bricoli, Francesca Domenichini, Francesco Canestri, Lorenzo Palmia, Matteo Perrotta, Edoardo Arcuri, Sofia Mercadanti, Lorenzo Monticelli, Francesca Oddi, Michele Canali, Emilio Cunial, Matteo Musini


Come ogni anno, le lezioni del laboratorio di teatro si sono aperte chiedendo ai ragazzi perché hanno scelto questo corso. Ogni risposta è ben accetta, che sia semplice curiosità o il desiderio di mettersi alla prova, è necessario che tutti sappiano che il percorso è complesso e che ha un obiettivo preciso: l’acquisizione di un maggiore grado di coscienza di sé, degli altri, della relazione.

La forma giocosa con cui si affrontano le tecniche espressamente teatrali non prescinde mai da questi termini, pertanto, il “divertimento” sta inizialmente nella scoperta di sé, nell’interazione con individui che sono altro da sé, nel compromesso tra questi aspetti. Successivamente si lavora sul linguaggio scenico o di rappresentazione. Per fare questo, bisogna avere qualcosa da dire, qualcosa che preme per venire fuori. Infine, si lavora sul come dirlo, che forma dare al contenuto scelto.

Questo è stato un anno particolarmente intenso, dal momento in cui i ragazzi hanno accettato di affrontare un tema attuale e delicato come quello della violenza sulle donne, aderendo al Premio Colasanti-Lopez promulgato dalla Provincia di Parma in collaborazione con altri Enti. Questo è il testo del bando, che riportiamo per intero:

"È una delle iniziative messe in campo dalla Provincia di Parma in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza alle donne”. E’ la terza edizione del premio Colasanti-Lopez dedicato a Donatella Colasanti e a Maria Rosaria Lopez, vittime dell’atroce episodio di violenza conosciuto come il "massacro del Circeo".
Promosso dalla Provincia di Parma, in collaborazione con il Centro Antiviolenza, Centro Italiano Femminile, l'Associazione Cattolica Internazionale al servizio della Giovane e il Comitato Montanarainsieme, il premio vuole sensibilizzare i giovani sul tema della violenza alle donne. La novità di quest’anno è la collaborazione al progetto di Maschile Plurale, un’Associazione costituita da uomini con l’intento di attivare azioni di contrasto alla violenza alle donne.
Il bando, che si aprirà il 25 novembre, fissa il termine di presentazione dei lavori al 30 aprile 2008. Ogni lavoro dovrà esprimere concetti, strumenti e modalità di azione utili a promuovere e sostenere una campagna di comunicazione contro la violenza alle donne, considerandone gli aspetti giuridico, sociale e psicologico.
I progetti potranno essere presentati in forma di disegno o pittura, reportage fotografico, campagna di comunicazione (slogan, cartellonistica), rappresentazione artistica/teatrale, videoclip, spot (video, audio/video), cd musicale, ipertesto.
I lavori verranno giudicati da una apposita commissione di valutazione, costituita da un esperto di comunicazione, da un tecnico pedagogista o sociologo, da volontarie e volontari delle Associazioni, dal Dirigente del Servizio Politiche Sociali della Provincia di Parma. La valutazione dei prodotti sarà effettuata in base alla immediatezza del messaggio proposto e la coerenza con la tematica da approfondire. I primi tre progetti ritenuti più efficaci dal punto di vista comunicativo saranno proclamati vincitori (primo, secondo e terzo premio), indipendentemente dalla sezione di attività scelta.
Dopo una prima edizione avviata in via sperimentale nel 2006 con gli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale "Leonardo Da Vinci", il Premio è stato attivato nell’anno successivo in forma di concorso aperto a tutti gli Istituti superiori di Parma e Provincia ed ha visto l’adesione di 10 scuole ed il coinvolgimento di 7 classi che, per l’occasione, hanno prodotto lavori di comunicazione interessanti e originali. Per assicurare l’adesione ancor più numerosa delle scuole e quindi un maggiore coinvolgimento di ragazzi al progetto, in questa terza edizione è stata prevista l’erogazione di un contributo di € 100,00 alle scuole che concorreranno con un proprio progetto, quale sostegno alle spese per acquisto materiali che si renderà necessario effettuare per la creazione delle opere in concorso. Sempre nell’ambito dell’iniziativa, nei primi giorni di dicembre è in programma la visione gratuita riservata alle scuole del film “Sotto Accusa” che verrà proiettato presso il Cinema Edison nei primi giorni di dicembre; il film narra la sofferta vicenda giudiziaria di una giovane ragazza, stuprata in gruppo tra l'indifferenza e - anzi - l'incitamento generale all'interno di un locale. La visione del film sarà preceduta dalla proiezione del cortometraggio prodotto dal Liceo d’Arte Toschi in occasione del concorso."


Per una volta, abbiamo ritenuto opportuno indicare un tema di lavoro immerso nella vita “fuor di metafora”, facendo il cammino inverso a quello che normalmente si intraprende a scuola: se l’arte in genere è maestra innegabile d’esistenza, se dalla rappresentazione si arrivano a toccare temi universali di estrema importanza, forse era possibile procedere per il percorso inverso, quello che va da un nocciolo di realtà alla sua rappresentazione efficace, più o meno simbolica, in ogni caso una sintesi.

Questo ha comportato molto lavoro e molte scelte, la maggior parte delle quali su un come:

come far entrare i ragazzi nella durezza di questo tema;

come fare a interrogarsi senza anteporre un giudizio di genere a priori, perché la contrapposizione di maschile e femminile non alimenti uno stato fobico;

come scovare e affrontare i nodi della mediazione tra sé e l’altro da sé, in un tessuto sociale dove l’analfabetismo di relazione tra le persone (prima ancora che tra uomo e donna) è tanto presente quanto subdolo e misconosciuto;

come affrontare le insidie della “comunicazione”, in un periodo storico in cui la sintesi in video per parole e immagini rischia:

di non essere riconosciuta come frutto di una scelta precisa (il montaggio svela sempre un punto di vista, le parole sono pesanti, occorre saperlo e ribadirlo);

di perdersi nella miriade indistinta di prodotti che utilizzano lo stesso medium e che ci martellano quotidianamente per altri scopi, con il solo risultato di appiattire e banalizzare (per essere prosaici a nostra volta, diciamo che la “normale” collocazione dei reportage di guerra tra le pubblicità di detersivi e biscotti non aiuta).

Non ci piaceva l’idea di confezionare uno slogan: volevamo capire, non indottrinare. Lo siamo già abbastanza, al punto da non riuscire a pensare che – se ci propongono di optare tra due alternative – possiamo azzardarne noi una terza.

Non ci piaceva l’idea di dire esplicitamente “questo non si fa”: sappiamo che non funziona. Provate a intimarlo a un bimbo che vuole affondare la manina nella panna della torta, a un adolescente che vuole capire cosa chiede il suo corpo, a un adulto che esige un riscatto dalla frustrazione.

Volevamo scegliere con cura le parole: con molta difficoltà (e questa si che è stata una vera sorpresa per tutti) abbiamo trovato tanti luoghi comuni, un monosillabo e una poesia.

Volevamo trovare qualche risposta, ma ci siamo addentrati nelle sfumature delle domande.

Alla fine, dovendo dare una forma compiuta a questo lavoro, abbiamo fatto del nostro meglio per restare paradossalmente fedeli a quello che non volevamo. Se non ci siamo riusciti, l’unica considerazione che possiamo fare è: anche questa è una lezione.

Al di là del prodotto, il percorso con gli adolescenti è stato delicato, intenso e sorprendente.
Per questo straordinario risultato ringraziamo anche Giacomo Mambriani dell’Associazione Maschile Plurale e Marilena Velicogna del Centro Antiviolenza, che sul territorio di Parma svolgono un lavoro impagabile e che hanno saputo trovare le parole che mancavano a noi per parlare davvero con i ragazzi. Tant’è che i ragazzi stessi hanno voluto approndire con loro il discorso iniziato, invitandoli a parlare in assemblea d’istituto in un giorno di particolare commemorazione.
Giacomo e Marilena, in modo diverso e complementare, hanno il dono di parlare con estrema chiarezza, pur nella delicatezza degli argomenti trattati. Di sicuro, i ragazzi li avrebbero ascoltati ben di più del limitato tempo concesso, e questo è già un grande risultato.

In generale, la partecipazione degli allievi al laboratorio e all’intero progetto è andato ben oltre le aspettative.


Cosa si può fare qui?

Il concetto di base del lavoro che presentiamo è semplice: cosa si può fare dentro un’aula scolastica, con quello che abbiamo a disposizione, senza elementi scenici artefatti, con mezzi tecnologici limitati, insomma, con quello che c’è. In fase di montaggio, non abbiamo inserito alcun elemento esterno all’aula e alle riprese fatte con i ragazzi. Pur essendo estremamente semplice reperire materiale visivo di un certo impatto, siamo restati fedeli al compito che ci siamo assunti.

Così abbiamo girato le tre sezioni del video, utilizzando lavagna, gessi, banchi, sedie, porte, vestiti di jeans e bianco, riprendendo con una telecamera tenuta a mano che scontorna le scene.

L’obiettivo era altrettanto chiaro: prospettare ai ragazzi che fare qualcosa è sempre possibile, che anche prendere coscienza dello stato delle cose è un’azione, che le quattro mura scarne di un’aula scolastica possono trasformarsi in un set e innescare il pensiero, il pensiero che trasforma a sua volta e ci plasma nelle persone che saremo.

mercoledì 4 giugno 2008

Rebus



Quest'anno ho condotto il laboratorio di livello avanzato di Europa Teatri con il danzatore Davide Rocchi. L'esito ultimo è stato un lavoro denso e complesso, pieno di immagini suggestive e di mille rimandi. Andiamo con ordine. Il punto di partenza è stato "Il Pubblico" di Garcia Lorca, testo poetico e surreale che ha fatto da scheletro a un'operazione che parla di teatro mentre i meccanismi del teatro stesso si snodano in scena.
Gli spettatori compiono un percorso, prima di accedere a una sala dove tutto è già cominciato senza di loro. Passano attraverso varie stazioni performative, live e in video, tra danza e presenza pura.
In teatro, l'azione (il tentativo di massa in scena di un Romeo e Giulietta già scardinati a priori, lei presentata nel suo sepolcro e lui nel pieno della seduzione) viene continuamente interrotta da futili notizie (l'interruzione quotidiana inopportuna e coercitiva dei media) e dal desiderio degli attori di "essere altrove". Questa continua distrazione sfocia, all'apice della tragedia di morte, nel tentativo di banalizzare il tutto proponendo al pubblico stesso un gioco. L'azione degli indovinelli e del Rebus distrae lo spettatore dal filo del discorso, già faticosamente tenuto in piedi, per coinvolgerlo direttamente. Solo alla fine si ristabilisce il clima magico, che si riappropria di parole consone per rivendicare il valore della rappresentazione stessa. In un teatro dove, al posto di Giulietta, viene assassinato un papero. E l'assassino ha in bocca l'ultima parola.

Questo il testo della fine, rielaborato dall'originale:

Indovina indovinello…

d'un teatro senza platea

E un cielo pieno di sedie….

Indovina indovinello…

Che succede sul più bello?

Musichina…musichetta

Chi soffocò la bella Giulietta?

Amore. Amare. Amore.

Della luna con il guscio

Del polpastrello con la luna

Della nuvola con il guscio

Cosa vedete se dico amore?

Certo, non il volto di Romeo

Non la scarpa di Giulietta morta

Io vedo un granello di sabbia

Che si trasforma in una indaffaratissima formica

E vedo che fa notte ogni cinque minuti

Lo spettatore non deve mai entrare nel dramma.

Quando la gente va a vedere un acquario

non uccide i serpenti di mare o i topi d'acqua o i pesci pieni di lebbra,

ma fa scorrere gli occhi lungo i vetri

e impara.

Abbiamo rotto le porte

Abbiamo tolto il tetto

E siamo rimasti con le quattro pareti nude

Basteranno

Se ci lasciate il pudore della maschera

le formiche

E la notte

Infine: il programma di sala è stato impaginato com un giornale di enigmistica, già con l'indicazione del rebus da sciogliere (ovviamente, uno diverso ogni sera). Decodificare il rebus significa dare il titolo allo spettacolo. Vi allego l'immagine del 16 maggio, il debutto, senza darvi la soluzione. Buon divertimento anche a chi legge!

martedì 29 gennaio 2008

TRAMONDO VINCE!


TRAMONDO ce l'ha fatta: vincitrice al Parma Video Film Festival nella sezione cortometraggi, l'opera prima di Magicmindcorporation ha ricevuto l'apprezzamento dei giurati e del pubblico.
Sono molto felice per questi ragazzi dalla creatività delirante e schietta. In quanto e me, ma sono certa di parlare per tutti i doppiatori che hanno partecipato, dare la voce per il corto è stato un divertimento assoluto!
Se non l'avete ancora visto, potete andare a a cercare il trailer su www.magicmindcorporation.com o su youtube. A pagina 23 del quotidiano L'Informazione di oggi 29 gennaio 08 c'è l'intervento critico sul festival, si può scaricare dalla rete (www.linformazione.com).
yeah!


lunedì 21 gennaio 2008

Tramondo al Parma Video Film Festival


Quest'ex bella donna - ora icona di sciatteria - che vedete nell'immagine si chiama Todeschina, ed è uno dei personaggi a cui presto la voce nel cortometraggio TRAMONDO di Magicmindcorporation.
Vi invito a vedere la proiezione dell'intero cortometraggio, in programma lunedì 21 gennaio all'Auditorium Paganini (PR) e lunedì 28 gennaio al Cinema Astra (PR), ore 20.30, nell'ambito di Parma Video Film Festival.
Vi piacerà: è un vero e proprio gioiellino di animazione in stop motion.

martedì 15 gennaio 2008

ANIMASTANTE



Federica è una sirena che nuota nel profondo.
Non ho alcuna competenza per valutare il suo lavoro d'artista, ma posso comunque cercare di intuire perché mi piace tanto.
Al contrario di chi illumina anfratti nascosti dell'umana natura, ho la sensazione che lei faccia esplodere delle evidenze. Come se ciò che è sotto gli occhi di tutti (e per questo ignorato dai più) si esacerbasse di colore e vita per arrrivare alla sua pienezza.
Come un frutto nell'attimo in cui il succo gonfia e spacca la buccia.
La sua è un'anima, non il tentativo di un'anima.
Ecco, questo è per me.

Federica mi ha chiesto di prestare la voce ai versi che ha scritto per introdurre la mostra, nonché di rarefarmi in un'ombra danzante che riverbera e attraversa il suo sentire. La ringrazio per aver avuto l'occasione di prendere parte al suo immaginario e per la fiducia che mi ha dato.

Ringrazio anche Andrea Gatti per l'elaborazione delle sonorità che accompagnato la mostra, Mauro Sarina per la realizzazione dell'installazione video, Marisandra Lizzi per la pizza di farina integrale e il calore di casa, e tutte le creature (in forma di bimbi, animali, elfi e cartoons) che ci hanno accolti a Mirandola durante i lavori in corso.

La sua esposizione personale inaugura sabato 19 gennaio alle ore 17 in Galleria San Lodovico a Parma e prosegue fino al 10 febbraio.

Vi aspetto con piacere all'inaugurazione. Intanto, qualche particolare dei quadri di Fede. "Passione", il primo in alto, "Nel profondo", il secondo.

Ciao!