mercoledì 23 luglio 2008

ONLY YOU




Il bellissimo progetto di ERT che prende il nome di "Teatro Errante" ha uno scopo ben preciso: portare il teatro dove il teatro (inteso come luogo fisico) non c'è.
Un piccolo tendone circense si accamperà per una settimana di provincia in provincia, in Emilia Romagna, per svolgere laboratori didattici nei giorni feriali e spettacoli durante il week-end: teatro, danza, musica e uno spazio dedicato ai bimbi.
Cinque compagnie sono state prodotte da ERT per portare il loro lavoro in questi luoghi, tra cui la Compagnia Stalk di Daniele Albanese.
In questo periodo sto lavorando con lui e con il musicista Maurizio Soliani per la costruzione di ONLY YOU (si, proprio il titolo della canzone dei Platters).
ONLY YOU ha una tematica feroce, molto attuale: LA NOIA COME MADRE DI VIOLENZA.
Qui sopra vedete qualche immagine. Sotto, le prime date di programmazione e la presentazione dello spettacolo.


Un ringraziamento speciale a Europa Teatri (Parma) per averci accolto durante il periodo di prove.

ONLY YOU
and you alone


Stalk

Ideazione e regia: Daniele Albanese

Apporti creativi di Loredana Scianna e Maurizio Soliani

Live Kaoss: Maurizio Soliani
Corpo Vocale: Loredana Scianna
Danza: Daniele Albanese
Cactus: Echinocactus Grusonii
Disegno Luci: Vincenzo Alterini
Tecnica ed elaborazione disegno luci: Deborah Penzo
Fonica: Antonio Verderi

DATE PROGRAMMATE per TEATRO ERRANTE:

- sabato 20 settembre DEBUTTO, Prato della Filippina - Castelbolognese (RA)

- sabato 8 novembre, Campo Sportivo Corvella - Porretta Terme (BO)

- sabato 15 novembre, Teatro Aperto - Poggio Berni Alta (RN)

- sabato 22 novembre, Campo Sportivo - Bertinoro (FO)

- domenica 7 dicembre, Parco Primieri - Fusignano (RA)


Note al lavoro

Spettacolo con danza-azioni-voce-elaborazione live del suono.
Tre figure in scena.
Solo per 3.

Ritratto di solitudine per interno.

Siamo dentro un luogo chiuso, un uomo solo indugia nel suo piccolo deserto privato.

Ritratto di una solitudine in paesaggio desertico.

La noia, le sue declinazioni e le sue estreme conseguenze sono il nucleo del lavoro, la costruzione scenica definisce un mood più che una narrazione. C'è tuttavia una linearità drammaturgica che va dalla noia (ripetizione ossessiva, inerzia fisica, materiale e spirituale) alla violenza efferata: non un sillogismo perfetto, ma di sicuro un paradigma puntuale del nostro presente.


A fare da detonatore, l'impossibilità di relazione con l'altro. Abbiamo
lavorato su quello che non c'è, sulla mancanza come circuito chiuso e non fecondo, sul privato come privazione, sulla patina d'anestetico che azzera i sensi e fa di noi bestie mai sazie. Il desiderio e la sua soddisfazione non hanno più una corrispondenza.

C'è qualcosa di socialmente disdicevole in questa apatia, almeno così pare: non si mostra in pubblico l'incapacità cronica di essere felici come ci è richiesto. Piuttosto si uccide, quando la prepotenza della vita si innesca nuovamente, per qualche secondo, e non c'è più un modo, non lo ricordiamo, per...non lo sappiamo nemmeno più.

Noi siamo qui, incapaci del compromesso che l'altro richiede, incapaci di una resa qualunque che ci acquieti. E’ uno studio, impossibile, per un amore perfetto.
Ingannevole è il cuore più di ogni cosa…e incurabile.

Coproduzione Ert (Emilia Romagna Teatro – Fondazione) – Stalk.

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