tag:blogger.com,1999:blog-13907690484524687582024-03-13T05:24:52.229+01:00ChoragusIntorno al mio lavoro teatraleLoredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.comBlogger39125tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-31846273263470635512012-04-21T19:31:00.001+01:002012-04-21T19:31:36.417+01:00Piccolo trailer IL SOLDATINO DI STAGNO<a href="http://www.youtube.com/watch?v=MRQFxD_Jl5I&feature=youtu.be"></a>Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-81579274257303136802012-04-14T23:04:00.002+01:002012-04-14T23:07:30.406+01:00IL SOLDATINO DI STAGNO - programma di sala<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKDkDCIjgnL_7ZSgi6V_0Egm-5kf-2cXtF0wfIpa4oxrWgI76k6KF7zCJzDKXuzfIUGGCQjY3bdmSdG1QuIo_TIMC4zwa00ZMCtO8WBhmnF_uNwr3T6w1xd67uQ3u6bN5TkaQm4Azo3mw/s1600/Soldatino+con+topo.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 181px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKDkDCIjgnL_7ZSgi6V_0Egm-5kf-2cXtF0wfIpa4oxrWgI76k6KF7zCJzDKXuzfIUGGCQjY3bdmSdG1QuIo_TIMC4zwa00ZMCtO8WBhmnF_uNwr3T6w1xd67uQ3u6bN5TkaQm4Azo3mw/s400/Soldatino+con+topo.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5731381475716453218" /></a><br />IL SOLDATINO DI STAGNO<br />Teatro Europa di Parma | 15 e 22 aprile 2012 ore 16.30<br /><br /><br />con <br />Umberto Fabi | narratore<br />Davide Rocchi | soldatino<br />Loredana Scianna | ballerina<br /><br />Ideazione, allestimento scenico e regia Yannick De Sousa Mendes | Loredana Scianna<br /><br />Drammaturgia Umberto Fabi<br /><br />Coreografia Davide Rocchi<br /><br />Disegni Gianluca Foglia "Fogliazza"<br /><br />Regia video e Animazione Pietro Anastasi<br /><br />Produzione video ladodicistudio<br /><br />Costumi Anna Malandruccolo<br /><br />Disegno luci e tecnica Yannick De Sousa Mendes<br /><br />Selezione e montaggio musicale Davide Rocchi | Loredana Scianna<br /><br />Musiche di Balanescu Quartet, Gavin Bryars, Zoe Keating, Vincent Yourmans (orchestrazione di Dmitri Shostakovich), Maurizio Soliani, Giovanni Sollima, John Zorn<br /><br />Foto di scena Matteo Mezzadri - ladodicistudio<br />Presentazione<br /><br />Quando tutto finì del soldatino di stagno trovò solo il cuoricino di stagno, della ballerina di carta il lustrino tutto bruciacchiato e annerito. Non un pezzetto qualsiasi, proprio il cuore tutto intero; di lei, solo un ornamento. Perché? I bambini troveranno la risposta: subito, tra qualche giorno, tra qualche anno. Il viaggio che i bambini compiono quando ascoltano una fiaba non si esaurisce con la fine del racconto; ciò che resta continua a germogliare nell'arco del tempo e le impressioni ricevute s'intrecciano con la materia della vita fino a ricongiungere tutti i fili.<br />L'universo di Andersen, si sa, non è un luogo accomodante, le sue figure sono spesso ambigue o palesemente negative, raramente ci concede un lieto fine. Nel riscrivere la fiaba per la scena ci siamo chiesti se Il soldatino di stagno è veramente una storia d'amore e in che modo d'amore si parla. Perché il soldatino con una sola gamba s'innamora della ballerina? Perché lei ha una gamba tesa così in alto da sembrarne priva. Insomma, l'innamoramento si fonda su un equivoco, lui la crede simile a sé. Ma si sbaglia. Non sappiamo nemmeno, in realtà, se lei ricambi il suo sentimento, la fiaba non lo dice. Del resto lei è di carta, una creatura bidimensionale e leggera, al contrario di lui. Il fuoco che li divorerà entrambi alla fine è una bella metafora dell'ardore amoroso che pervade l'intrepido soldato, chissà cosa significa per lei.<br />La nostra fiaba è narrata da un individuo indecifrabile e un po' scontroso che ricostruisce la storia a ritroso nel tempo e di cui solo alla fine intuiremo l'identità. Costui vuole sapere, vuole capire, la sua indagine è un ricerca di conoscenza che si contrappone fortemente al vero e proprio “atto di fede” che il soldatino compie: l'amore che prova lo nutre, lo fa vivere e agire, lo fa resistere. Come se l'amore, ricambiato o meno, bastasse a se stesso.<br />Nel creare l'allestimento abbiamo perseguito una difficile integrazione tra chi agisce in carne ed ossa sulla scena e le proiezioni video che costituiscono l'unico elemento scenografico. I disegni originali di Gianluca Foglia “Fogliazza” sono stati animati da Pietro Anastasi per ladodicistudio e non ricreano solo il contesto in cui la storia si muove, ma offrono anche spunti di interazione con l'attore e i danzatori. Dove cadrà lo sguardo dei piccoli spettatori, cosa aggancerà il loro immaginario, lo capiremo.<br />Tutta la sonorizzazione fatta di rumori, vocalità trasformate e musica non è semplice sfondo dello spettacolo, ma definisce in modo sostanziale colore emotivo delle visioni.<br /><br /><br />L'elenco dei ringraziamenti è più lungo dell'elenco dei credits: sono tantissime le persone che ci sono state accanto in questo allestimento e a cui siamo veramente molto grati.<br /><br />Si ringraziano Fabrizio Cassoni e Adriano Engelbrecht per la consulenza musicale, Lucia Manghi, Andrea Alfieri, Ines Cattabriga e Gianluca Bergamini per l'assistenza tecnica, Samuele Ferro per l'alta competenza hardware e software video, i bambini e gli insegnanti delle scuole elementari "Toscanini" e "De La Salle" per la consulenza drammaturgica, Eleonora De Sousa Mendes e Flavio Marco Fabi per la presenza attenta, critica e attiva alle prove, Piergiorgio Gallicani per le osservazioni puntuali sui dettagli di regia.<br /><br />Grazie di cuore a Danio Manfredini per averci concesso l'uso di materiale scenico prezioso.<br /><br />Infine, un ringraziamento particolare a Sara Zanotti per averci concesso l'utilizzo del brano originale "Il mare" di Maurizio Soliani, un grande dono per noi.Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-18123976760475953482012-04-14T12:40:00.002+01:002012-04-21T16:23:05.479+01:00IL SOLDATINO DI STAGNO - note di regia<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWQw5emId9dDRlA6nIESY74ay3yf42wZqZRwtGwCLiBk3fE4bMyjzYSHH9A7syOWkIaKmY259FgVS-IXn9oCx98FcwlVT_4UTYAijxvHr_mgrCmCpGiXHRDxh6dQC28WBXWQFv3Fd2cFg/s1600/_00_8781.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWQw5emId9dDRlA6nIESY74ay3yf42wZqZRwtGwCLiBk3fE4bMyjzYSHH9A7syOWkIaKmY259FgVS-IXn9oCx98FcwlVT_4UTYAijxvHr_mgrCmCpGiXHRDxh6dQC28WBXWQFv3Fd2cFg/s400/_00_8781.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5731220541865621570" /></a><br />Note di regia a<br />IL SOLDATINO DI STAGNO<br /><br /><br />IL
SOLDATINO DI STAGNO
Note di regia
Mia mamma dice sempre che non sono mai uscita dall'età dei perché.
È vero, dev'essere successo qualcosa che mi ha inchiodato gli occhi a un enorme, perenne punto interrogativo. Sicuramente non sono un caso isolato: tutte le persone che hanno qualcosa da dire un teatro hanno sostanzialmente lo stesso problema (perdonate la tautologia: chi sta sulle scena deve avere qualcosa da dire, altrimenti quello non è il suo posto).
Nel nostro caso, sono certa di parlare per tutte le persone che hanno lavorato a questo allestimento.
Scrivo queste poche note di regia perché si capisca un po' meglio il grande lavoro di sintesi necessario alla costruzione di uno spettacolo, quali sono i criteri scelti, a cosa occorre restare fedeli e a cosa è necessario rinunciare.
Perché Andersen?
“Il soldatino di stagno? Ehhhhhh, aiuto! Ma che fiaba triste, ma d'un triste, ma d'un triste....”
Questa è una citazione (non testuale, l'espressione originale era più colorita e la scrittura non restituisce appieno il tono semi disgustato che l'accompagnava), l'ho sentita ieri con le mie orecchie e arrivava da una donna di mezza età.
Beh, si. Un po' è triste. Però no, non so se siamo tanto d'accordo.
Il mondo delle fiabe, in generale, è spesso un posto poco accomodante, irto di prove durissime e popolato da loschi figuri. Il percorso che un personaggio compie verso il superamento di dolori e difficoltà non è un passeggiata tra le margherite. In Andersen, in particolare, spesso non abbiamo neppure il sollievo di un “lieto fine” come si deve. La sostanza archetipica delle fiabe e la sua adesione metaforica con la sostanza (e la durezza) della vita restano un valore assoluto. Ogni racconto insegna, provoca, lenisce anche, ma alla fine, quando il germoglio sarà sbocciato. La consolazione fine a se stessa non serve a nessuno.
Servono invece gli strumenti per leggere la realtà e affrontarla.
Perché il titolo?
Il titolo originale è Den Standhaftige Tinsoldat. In italiano è stato tradotto in molti modi: Il coraggioso soldatino di stagno, Il tenace soldatino di stagno, ecc. ecc., spesso sostituendo lo “stagno” con il “piombo”. Abbiamo preferito attenerci all'originale, pubblicata per la prima volta nel 1838.
Quali sono i temi fondamentali?
Indubbiamente la struttura rimanda a un tema caro all'autore: il riscatto metafisico (oltre la morte) dell'oppresso in virtù della sua qualità morale, ma noi ci siamo fatti molte altre domande.
Che materia è lo stagno? Di cosa sono fatti i personaggi della storia?
Da wikipedia: Lo stagno è un elemento chimico nella tavola perdiodica che ha simbolo Sn e numero atomico 50. Questo metallo di post-transizione argenteo e malleabile, che non si ossida facilmente all'aria e resiste alla corrosione, si usa in molte leghe e per ricoprire altri metalli più vulnerabili alla corrosione. Lo stagno si ottiene soprattutto dalla cassiterite (un minerale in cui è presente sotto forma di ossido) e dalla stannite.
Interessante. Il nostro soldatino è fatto di materia resistente e quasi inossidabile.
La nostra ballerina? Di carta. Una figurina bidimensionale, priva di spessore e fragile.
Nella storia il soldatino s'innamora di lei, ma lei ricambia? Non lo sappiamo, ed è importante il fatto che non venga esplicitato perché, alla fine, abbiamo capito che l'amore non ha bisogno di essere ricambiato per nutrire chi lo prova. Basta a se stesso ed è una forza potentissima, anche se dall'altra parte incontra il vuoto. Quando finiscono nel fuoco di lui rimane il cuore tutto intero, di lei solo il nastrino: il superfluo, l'ornamento.
Chi è il narratore?
Nella nostra versione il narratore è Ivan, il bimbo che aveva ricevuto i giocattoli in dono e che – divenuto adulto – continua a chiedersi perché questi due oggetti siano scampati alle fiamme. La sua identità si svela veramente solo alla fine, l'espediente drammaturgico è stato creato per permettere ai piccoli spettatori di ripercorrere con lui il viaggio del protagonista e colmare attivamente con le proprie risposte ciò che il narratore ancora non si spiega.
Il bambino/adulto Ivan e il Troll sono lo stesso personaggio: l'individuo e la sua parte di cattiva coscienza. Per questo il nostro “Jack in the box” è stato disegnato con il volto caricaturale dell'attore che narra.
È il bambino che getta il soldatino nel fuoco o il Troll? Non importa, dal momento in cui sono totalmente identificati. E perché lo fa? Chissà. Magari non lo sa. I bambini però devono sapere che ogni azione, anche la più insensata, la più inconscia, la più immotivata porta con sé una conseguenza.
Perché i disegni e l'animazione?
Questo è stato un esperimento difficile. Normalmente, in presenza di una proiezione lo sguardo è immediatamente catturato, ma il teatro è fatto soprattutto di presenze dal vivo. Abbiamo strutturato la regia in modo tale che in alcuni momenti le animazioni sono assenti, in altri fanno solo da sfondo, in altri sono dominanti, in altri ancora dialogano con gli artisti in carne ed ossa. Il risultato lo vedremo in presenza dei bimbi.
I disegni sono originali e sono stati realizzati appositamente per questa produzione. Il lavoro di stesura dello storyboard (il disegno delle inquadrature di un'opera filmata) è stato un altro lavoro paziente che si sarebbe reso impossibile senza l'intuito e l'esperienza di Gianluca Foglia (il disegnatore) e Pietro Anastasi (l'animatore).
Le immagini di grandi dimensioni sono una dedica allo sguardo dei bambini, che una volta cresciuti si chiedono: “ma era così minuscola questa stanza? Da piccolo me la ricordavo gigantesca...”.
Perché queste musiche?
In realtà abbiamo sonorizzato tutto lo spettacolo, non solamente con i montaggi musicali ma anche rumoristici (il fuoco, la pioggia, ecc.) e vocali. Per il suono del pesce che inghiotte il soldatino, per esempio, abbiamo registrato tanti orridi versacci di Umberto Fabi che successivamente abbiamo costruito ed elaborato.
Per le musiche abbiamo scelto il colore di uno strumento dominante, il violoncello, cercando di ricreare l'andamento emotivo della storia in modo coerente e senza grossi sbalzi.
Uniche eccezioni: la musica di John Zorn per il viaggio nella fogna (che trovavamo perfetto proprio per la cupezza e i rumori sferzanti) e la divertente orchestrazione di Tea for Two di Sostakovic per la scena della festa dei giocattoli. La leggenda vuole che il celebre compositore lo abbia scritto per scommessa in meno di un'ora dopo aver ascoltato il brano solo una volta...
Nella colonna sonora (quando il soldatino sta per annegare ed evoca il ricordo dell'amata) troviamo anche un pezzo inedito di Maurizio Soliani, compositore per la scena e carissimo amico scomparso due anni fa. Lo abbiamo tenuto nel cuore e portato con noi anche in questo viaggio.
Perché queste luci?
Yannick dice sempre che le luci di uno spettacolo non dovrebbero essere più belle dello spettacolo stesso. Insomma, il suo atteggiamento etico è quello di non infiocchettare la scena con effetti speciali se il tutto si deve poi ridurre a questo. Le luci del soldatino sono essenziali. Non occorre altro per renderlo efficace.
Perché questa danza?
Negli assoli, Davide ha scelto di lavorare sull'idea dei materiali di cui sono fatti i personaggi: la durezza della staticità del soldatino, la fluidità evanescente della ballerina. Il duo è volutamente narrativo, nel sogno del soldatino non tutto fila proprio liscio (voi riuscite a governare i vostri?), è un misto di goffa tenerezza e approcci di conoscenza: loro due si scambiano gli “attrezzi del mestiere”, lui prende la scarpa di lei e lei il fucile di lui. E in questo “vestire i panni dell'altro” cercano di capire reciprocamente chi sono. Quando finalmente trovano il modo di danzare veramente insieme è già l'alba, il sogno è finito, la vita attende.
Perché questi colori?
Tutti i personaggi hanno vestiti che vanno dal bianco al nero e conseguente scala di grigi (quindi neutro), più un colore primario dominante: il rosso coraggio del soldatino, il giallo gelosia del narratore/troll, il blu cielo e mare, principio di femminilità, della ballerina.
A cosa abbiamo rinunciato?
A tante cose. Per esempio, il soldatino senza una gamba si sarebbe ben prestato a un discorso più ampio sulla diversità. Noi abbiamo ritenuto più interessante il tema dell'errore: lui s'innamora della ballerina perché la crede simile a sé, ma si sbaglia. Succede piuttosto spesso che l'innamoramento si fondi su un equivoco di questo tipo ma, chissà per quale bizzarra legge, questo tipo di “riconoscimento” non cessa di produrre frutto nemmeno quando viene smentito. Il sentimento che perdura porta forza, coraggio e pane a chi ha il coraggio di accoglierlo. Poco importa una svista, se è tanto feconda.
Domande sparse
Perché i due s'incontrano una sola volta in scena mentre forse sarebbe stato più accattivante vederli più spesso insieme? Il loro unico incontro, per quanto immaginario, è nel “sogno” del soldatino, dove lui danza con lei in un goffo duo (mica ci si abitua in un paio di secondi a gestire due gambe anziché una...figuriamoci danzando!). Poi basta. È proprio vero che la vita concede una secondo occasione, sempre e comunque? Noi crediamo di no. Non nella realtà, a volte nemmeno nello spazio del desiderio.
Si ricongiungono nel fuoco in un istante, forse l'unico, di pienezza. Il soldatino brucia al culmine della sua esistenza. È proprio così triste? Forse è più triste la sorte di lei, ma del resto
è una creatura di carta, vivere senza spessore o sparire in una fiammata non cambia granché. È una funzione del desiderio del soldatino che ha la fortuna di averla accanto nell'ultimo istante. Ha una grande rilevanza per lui, non per se medesima.
Il grande perché
Cosa perdura, alla fine? Perché il cuoricino e il nastrino restano?
Questo lo sapranno i bambini. Mica ci potete chiedere anche tutte le risposte!
Loredana Scianna, 14 aprile 2012.
P.S.
Il numero atomico dello stagno è 50. Come il numero delle gambe che dovrebbero avere i 25 soldati nella scatola. Curioso, no? Pura coincidenza, stavolta. E comunque sono 49!Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-57975536743600917262010-03-04T10:47:00.010+01:002010-03-04T11:03:03.343+01:00Icaro e la falena<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpPCbV2EmP8JaWTwmdHMAdJt-1KgBIGrvUt6hKW0wmimQaBVv9cPBt0JjxpMswoJxjfsOIKtzXao09gNnnRv2ayeBistzrw4r7NVortAap7llRrkuHKRnGQOgvXUrw7SOleBv0jtuNPB4/s1600-h/Icaro+e+la+falena_6.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpPCbV2EmP8JaWTwmdHMAdJt-1KgBIGrvUt6hKW0wmimQaBVv9cPBt0JjxpMswoJxjfsOIKtzXao09gNnnRv2ayeBistzrw4r7NVortAap7llRrkuHKRnGQOgvXUrw7SOleBv0jtuNPB4/s400/Icaro+e+la+falena_6.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5444713675926976882" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsOmPfFePhIhROCCf_EqWa4RljtG5ngs0VzN12G_K8nmEAlEMXUyEIhnJnjultrUOV_3G4uTO2YGZERxvD473OJ_pTHwrlqKHAXPF0uiXs8fNzHqQT6KyBcpFVLJWZ7JEKKr9XqZMy8_I/s1600-h/Icaro+e+la+falena_5.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsOmPfFePhIhROCCf_EqWa4RljtG5ngs0VzN12G_K8nmEAlEMXUyEIhnJnjultrUOV_3G4uTO2YGZERxvD473OJ_pTHwrlqKHAXPF0uiXs8fNzHqQT6KyBcpFVLJWZ7JEKKr9XqZMy8_I/s400/Icaro+e+la+falena_5.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5444713620257141506" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPAFSfOK_d07fgVbwm8uF-DgfCylIdKegCyz8swGEcos6RgkpSUOk0hAfyUcS8pvg-Gpq8tt3-nmilm0ypXe2ssexS6-qDPZaVp9y25vSmRuLoyqeDmp9z1kBzrFquWaJ3o4ihi1vAMVg/s1600-h/Icaro+e+la+falena_4.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPAFSfOK_d07fgVbwm8uF-DgfCylIdKegCyz8swGEcos6RgkpSUOk0hAfyUcS8pvg-Gpq8tt3-nmilm0ypXe2ssexS6-qDPZaVp9y25vSmRuLoyqeDmp9z1kBzrFquWaJ3o4ihi1vAMVg/s400/Icaro+e+la+falena_4.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5444713558080606850" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUNU5QhK8B_SpGbpMVd0VHSlovdQW3HYtu_gguwJFqlU2YYGT5PO82378nYHmDt6zqM7m4zJqAQo3J6gf-zykWG3dcQ_FWFYiv2l0srlGjbX8Hx3p1x3An-mElOhndLSvGyTblcd9Tzs4/s1600-h/Icaro+e+la+falena_3.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUNU5QhK8B_SpGbpMVd0VHSlovdQW3HYtu_gguwJFqlU2YYGT5PO82378nYHmDt6zqM7m4zJqAQo3J6gf-zykWG3dcQ_FWFYiv2l0srlGjbX8Hx3p1x3An-mElOhndLSvGyTblcd9Tzs4/s400/Icaro+e+la+falena_3.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5444713495062358018" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYfNc3srETPM-X8TVmhbLu3kST51CJKWIHcicharzKBr57n0TbNbGfun7fwMGFkZ_iLC9a6n3ZwYdy3paGUOMqA4LvCkssocCS4Mnm6LZjZjidf1gTxfZluxG6an4BDDIaOgvIb26TmmQ/s1600-h/Icaro+e+la+falena_2.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYfNc3srETPM-X8TVmhbLu3kST51CJKWIHcicharzKBr57n0TbNbGfun7fwMGFkZ_iLC9a6n3ZwYdy3paGUOMqA4LvCkssocCS4Mnm6LZjZjidf1gTxfZluxG6an4BDDIaOgvIb26TmmQ/s400/Icaro+e+la+falena_2.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5444713430468974146" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJKfeTQ0ri1NYP9Q7u1gQ3wf0YAEJt1gfbPvj4PUlBjn8DNMnXWaFVABgJlA7pSsGNhWXsKsmC0uco1aNMNgo32zonfZWw2BFaT8vrja1E4H9J0oZFZAHGVwqOJF-BtcCTqkILyGmCavM/s1600-h/Icaro+e+la+falena_1.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJKfeTQ0ri1NYP9Q7u1gQ3wf0YAEJt1gfbPvj4PUlBjn8DNMnXWaFVABgJlA7pSsGNhWXsKsmC0uco1aNMNgo32zonfZWw2BFaT8vrja1E4H9J0oZFZAHGVwqOJF-BtcCTqkILyGmCavM/s400/Icaro+e+la+falena_1.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5444713365599636722" /></a><br /><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Domenica 7 marzo 2010 alle ore 17 al Teatro del Cerchio</span> sono in scena con <span style="font-weight:bold;">Icaro e la falena</span>, nuova produzione TDC per i bimbi dai 3 ai 6 anni realizzata con <span style="font-weight:bold;">Mario Mascitelli</span><br />Musiche originali di <span style="font-weight:bold;">Maurizio Soliani</span> e <span style="font-weight:bold;">Michelangelo Flammia</span> con la collaborazione di <span style="font-weight:bold;">Guido Ponzini</span> <br />luci di <span style="font-weight:bold;">Antonio Cuccaro</span><br /><br />Ringrazio <span style="font-weight:bold;">Roberta Gabelli</span> per la sua presenza in fase di lavorazione e per gli scatti fotografici che vedete qui sopra, nonché <span style="font-weight:bold;">Yannick De Sousa Mendes</span> per il sostegno costante (tecnico e morale). Un grazie anche a <span style="font-weight:bold;">tutti i ragazzi del Cerchio</span>, che sono una bellissima squadra.<br /><br />Info e prenotazioni: info@teatrodelcerchio.it - 340.5234232<br /><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Icaro e la falena</span><br />Si può parlare, in maniera semplice e poetica, di nascita, trasformazione, morte e rinascita ai bambini piccoli? Quante volte, nella condizione di adulti, ci si trova a dover, con parole comprensibili, spiegare ai nostri bambini che quella persona non c’è più o che c’è un bambino piccolo nella pancia che presto nascerà. Ci si accorge, in quel momento, che le parole da trovare non sono semplici come vorremmo e che il ciclo della vita, in tutta la sua meraviglia, è sempre un argomento delicato da trattare pur se, lo stesso, rappresenta quasi sempre un passaggio fondamentale nella crescita di apprendimento di un bambino e, per questo, merita una attenzione particolare soprattutto in presenza di una perdita affettiva improvvisa.<br /><br />L’idea dello spettacolo nasce dall’unione di due storie conosciute. Quella del volo di Icaro per scappare dalla sua prigionia, dopo aver costruito il labirinto del Minotauro insieme al padre, e quella della falena che nel suo unico giorno vitale insegue la fiamma di una candela e viene consumata da quello splendido bagliore. Ne è nata così una storia di curiosità ed amicizia tra un inventore desideroso di “scappar via” dai suoi continui ragionamenti ed un bruco che presto diventerà falena e vorrà insegnargli a volare per poter raggiungere quella meravigliosa palla infuocata chiamato sole. Sarà dunque un finale triste? Assolutamente no, la storia continuerà nella stessa maniera in cui, la natura, ci permette quotidianamente di assistere al miracolo della vita.Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-710591290690860792009-11-18T10:47:00.007+01:002009-11-18T12:10:41.702+01:00schizzo per un GIACENTE<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTfeyp9p_-x6mPslXtmdREF6wucV6ddjpgOnSzREpFWud5ar8O8hwNscuXhMxffa0zJpPx9o0hwQKBI-PR6-e-qT_u9l0IyHPI9VpnZ-PmXUGEK_8tgW_PWdnviPl7UtsuAI3syKscYBo/s1600/giacente+(77).jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTfeyp9p_-x6mPslXtmdREF6wucV6ddjpgOnSzREpFWud5ar8O8hwNscuXhMxffa0zJpPx9o0hwQKBI-PR6-e-qT_u9l0IyHPI9VpnZ-PmXUGEK_8tgW_PWdnviPl7UtsuAI3syKscYBo/s400/giacente+(77).jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405380339199464162" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUWXtxjok13YksoBuKt-G5rfN6bJc0Il0yOrvlHZFU1M3QmOUYSHSlIZutUPrKc8MRewY19EWYvfHjWKz2zjlREG-HTA63RoVTeG3TFBfbmj68ZgUR9ScBrbv5ETc4JZo-muIGzFmKMXw/s1600/giacente+(39).jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUWXtxjok13YksoBuKt-G5rfN6bJc0Il0yOrvlHZFU1M3QmOUYSHSlIZutUPrKc8MRewY19EWYvfHjWKz2zjlREG-HTA63RoVTeG3TFBfbmj68ZgUR9ScBrbv5ETc4JZo-muIGzFmKMXw/s400/giacente+(39).jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405379949694251314" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM3oQ6qRxaE-46vAct0qX2QhuxX3EtAkyexpgbC7SQwV0PuSSmqq71uyceH0hgRF9zN6VnDlZIbniWznFpyZ1Z31IWuWSnrnyYGcMHoYRvpta5CFWokK3VzRQ4uWoQtZjRpwqa8vGmGHk/s1600/giacente+(83).jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM3oQ6qRxaE-46vAct0qX2QhuxX3EtAkyexpgbC7SQwV0PuSSmqq71uyceH0hgRF9zN6VnDlZIbniWznFpyZ1Z31IWuWSnrnyYGcMHoYRvpta5CFWokK3VzRQ4uWoQtZjRpwqa8vGmGHk/s400/giacente+(83).jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405379944727516898" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv93hYxZJSIX2BLpsPwJvDtEn6LRPzOioDZm7vqhAgPxsdeMTwf-mDbCoZO_mjx-dtM-JiBxAgdDqyvNO2pf5JsChGTEkRp8rsC4JvyCCUxwMKYd-tEV6MCXRklz3euC2ViOoAaK7g-bg/s1600/giacente+(68).jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv93hYxZJSIX2BLpsPwJvDtEn6LRPzOioDZm7vqhAgPxsdeMTwf-mDbCoZO_mjx-dtM-JiBxAgdDqyvNO2pf5JsChGTEkRp8rsC4JvyCCUxwMKYd-tEV6MCXRklz3euC2ViOoAaK7g-bg/s400/giacente+(68).jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405379938107533458" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBuAgToFwAf_JymHF-7vdUL9xhzu6rvzcR2ESKW7LSbMqAHOGZMJ9s6jJUZ8rROro8dokj0xaqbWe_SK30k5ftmeUT6S4qLrtPBBs_bLDgv9-G33EvDbauWGn1XvcM79ZOCndAxHByDJI/s1600/giacente+(27).jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBuAgToFwAf_JymHF-7vdUL9xhzu6rvzcR2ESKW7LSbMqAHOGZMJ9s6jJUZ8rROro8dokj0xaqbWe_SK30k5ftmeUT6S4qLrtPBBs_bLDgv9-G33EvDbauWGn1XvcM79ZOCndAxHByDJI/s400/giacente+(27).jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405379935179561362" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5mKlDqgP8_zEy0iA26aK6tDT6uDj3DMvJinzS3V3vmQZWUDb4oe_WBWJpgwEQW_ynObNfaY1a0on-35Ie0Vrs-GRX_feT_S3CmrkrPU9FMc2wsfImM6TNBzKR9Dpx4iFnU1to3d67XHo/s1600/giacente+(18).jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5mKlDqgP8_zEy0iA26aK6tDT6uDj3DMvJinzS3V3vmQZWUDb4oe_WBWJpgwEQW_ynObNfaY1a0on-35Ie0Vrs-GRX_feT_S3CmrkrPU9FMc2wsfImM6TNBzKR9Dpx4iFnU1to3d67XHo/s400/giacente+(18).jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405379927888955026" /></a><br /><br /><br />Le foto e le note di lavoro di questo schizzo che ha debuttato al Teatro Europa di Parma il 1° novembre 2009.<br /><br /><br /><span style="font-weight:bold;">schizzo per un GIACENTE</span><br /><br />selezione drammaturgica e corpo scenico: Loredana Scianna<br />selezione drammaturgica e corpo vocale: Marco Musso<br />spazio scenico, materie e azione artistica: Giuliana Di Bennardo<br />creazione sonora Micro Concrete: Maurizio Soliani (pianoforte, live sampling) e Guido Ponzini (oggetti)<br />vettore scenico: Adriano Engelbrecht<br />creazione luci e tecnica: Yannick De Sousa Mendes<br /><br />Tutte le persone che hanno lavorato a questo progetto sono co-autori<br /><br />spettacolo inserito nell'iniziativa IL RUMORE DEL LUTTO a cura di Maria Angela Gelati e Marco Pipitone<br />evento organizzato con il patrocinio del Comune di Parma<br /><br />residenza eUROPA tEATRI 2009<br /><br /><br />Teatro Europa | domenica 1 novembre 2009 | ore 21.15<br /><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Note sulla selezione drammaturgica</span><br /><br />“Sei in piedi davanti alla scrivania e stai sistemando delle carte e fai cadere qualcosa. Solo che non lo sai. Ci vogliono un paio di secondi prima che tu lo capisca e anche allora lo percepisci solo come distorsione informe dello spazio brulicante intorno al corpo. Ma una volta che sai di avere fatto cadere qualcosa, senti il rumore che fa sul pavimento, tardivamente. Il rumore si fa largo attraverso un'immensa rete di distanze. Senti l'oggetto cadere e nello stesso istante, più o meno, sai di cosa si tratta, ed è una graffetta. Lo capisci dal rumore che fa sul pavimento e dalla memoria recuperata dalla caduta stessa, l'oggetto che ti cade di mano o scivola oltre il margine della pagina alla quale era attaccato. E' scivolato via oltre il bordo della pagina. Ora che sai di averlo fatto cadere, ricordi com'è successo, o ricordi a metà, o forse lo immagini, o qualcos'altro. La graffetta colpisce il pavimento con una estremità poi rimbalza sull'altra, leggera e senza peso, un rumore per il quale non c'è parola onomatopeica, il rumore di una graffetta che cade, ma quando ti chini per raccoglierla non c'è.”<br />(Don De Lillo, The body artist, 2001)<br /><br /><br />Due parole per il romanzo: lui (Rey) e lei (Lauren) vivono assieme, fino a quando lui decide improvvisamente di farla finita con la sua esistenza. Lei percepisce quest'assenza in maniera drammatica, fino a incontrare (immaginare?) uno sconosciuto nella sua casa. Lentamente, il dolore per la scomparsa del coniuge lascia il posto all'analisi delle tracce di questa strana, inquietante presenza nella sua casa.<br /><br />Rey e Lauren non sono una coppia comune, sono entrambi artisti, e non a caso. Nel romanzo di De Lillo e nella nostra rielaborazione, la riflessione sull’arte è prioritaria quanto la tematica sul lutto e l’assenza.<br />E ancora: la vita non è separata dall'arte, l'arte consta della stessa materia della vita.<br /><br />Nel lavoro principale che vedrà la luce tra qualche tempo e intitolato Giacente, le parole del romanzo non compaiono mai, è tutto affidato a movimento, suono e immagine.<br /><br />In questo schizzo preparatorio abbiamo lavorato proprio su ciò che è stato rescisso: la parola. Le materie utilizzate per l’aspetto visivo sono quelle prescelte per tutto il lavoro presente e che sarà: gesso e creta.<br /><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Schizzo per un GIACENTE</span><br /><br />Tra le diverse fasi del dolore che attraversano Lauren, abbiamo operato una scelta e abbiamo colto il momento in cui lei guarda in volto la propria sofferenza oggettivandola fuori di sé:<br />Lauren dà un nome al suo dolore e il nome è Mr. Tuttle;<br /><br />Mr. Tuttle è apparentemente una creatura in carne e ossa, ma non importa se sia frutto dell’immaginazione di Lauren o meno: quando subiamo una perdita, lo strappo lo sentiamo nella nostra carne come un morso, fisico, concreto, dilaniante;<br /><br />Mr. Tuttle si esprime in modo tautologico. Lauren gli chiede “Di’ qualche parola” e lui risponde “Di’ qualche parola”. Come quando ci si interroga sul proprio dolore e si gira in tondo: non ci si può rispondere poiché la domanda si ripresenta incessante, senza soluzione;<br /><br />Mr. Tuttle compare misteriosamente, e altrettanto misteriosamente – a poco a poco – se ne va. Come quando ci si alza una mattina, si vive la giornata, si arriva fino a sera e ci si accorge che, per la prima volta da un evento terribile, non ci abbiamo pensato per qualche ora. È una sorpresa. Il pensiero asfissiante che ci domina dal risveglio al sonno ci ha lasciato per un po’. Prendiamo atto di questa distanza, e ricominciamo lentamente a vivere.<br /><br />Ci fermiamo qui. Il nostro schizzo non narra, non riassume, non descrive. Piuttosto immerge direttamente in questo stato di cose. <br /><br />(Marco Musso e Loredana Scianna)<br /><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Note sullo spazio scenico del Giacente</span><br /><br />Due elementi geometrici configurano lo spazio scenico per il Giacente.<br />Due triangoli isosceli.<br />Iscoscele: eguale, gambo.<br />Fusto che sostiene foglie, fiori, frutti.<br />L'elemento verticale, un gambo disassato, fiorito di colore, da tenere, da mantenere.<br />Dalla sua destabilizzazione si propagano nello spazio molteplici traiettorie che intersecano quelle del piano orizzontale: un gambo fiorito di carne e materie cangianti.<br />Materie che il corpo esplora, impregna, modifica.<br />La materia dice il proprio racconto.<br />Quale differenza fra il corpo dell'artista e quello scolpito?<br />Sono identità transitorie che producono la loro traccia con il loro modo di essere.<br />È un corpo orant quello che dice: “parla con la sua voce, fallo per me, so che ne sei capace, fallo per me.”<br />Egli formula una preghiera perché l'atto artistico conduca l'orant verso il suo opposto: il gisant.<br />Giacente: senza movimento, supporto di abbandono dove il corpo acconsente alla propria materialità e alla propria metamorfosi.<br /><br />Nel 1263 e 1264 Saint Louis dispone le tombe dei re di Francia inumati a Saint Denis: i Merovingi e i Carolingi a sud, i Capetingi a Nord e decide di porre sopra ogni sepoltura una lastra di pietra scolpita. Altorilievi che rappresentano i sovrani vestiti in modo quasi identico e configurati allo stesso modo: gli occhi aperti e i gesti calmi. Il giacente è per la protagonista Lauren elemento di elaborazione del dolore e del lutto. In quest'ordine di idee, come dice Dürer “non si può dipingere un albero se non si è un albero”. Lauren esperisce la morte elaborandone la materia stessa, materia fra le altre materie. Come dice bene Maurice Merleau-Ponty in Sens Et Non-sens “c'è un rapporto fra la costituzione schizoide e l'opera di Cézanne, perché l'opera rivela un senso metafisico della malattia, la schizoidia come visione del mondo ridotto alla somma immobile delle apparenze e come come sospensione dei valori espressivi, perché la malattia cessa allora di essere un fatto assurdo e un destino per diventare una possibilità generale dell'esistenza umana quando essa affronta conseguentemente uno dei suoi paradossi - il fenomeno dell'espressione - e perché infine è tutt'uno in quel senso essere Cézanne ed essere schizoide"<br /><br />(Giuliana Di Bennardo)<br /><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Sulla creazione sonora di Micro Concrete</span><br />A partire dalla ricerca sulle sonorità degli oggetti intrapresa dai compositori della tradizione contemporanea, il progetto di Micro Concrete si articola in uno studio delle nuove tecnologie declinate nello sviluppo di un genere che si può definire “elettro-concreta”. Nell'ambito di una formazione raccolta qual è il duo vengono scoperti e tracciati universi sonori attraverso l'utilizzo esclusivo di oggetti (di uso comune, di recupero, utensili di vario tipo) con l'intervento di strumenti acustici (viola da gamba e pianoforte). L'elemento elettronico interviene nel semplice campionamento di frammenti e suggestioni, poi rielaborati on-stage con l'utilizzo di un multieffetto touch screen. Tutto ciò che viene creato live è plasmato in diretta, senza utilizzo di basi pre-registrate. Questo si traduce specialmente nella volontà di utilizzare oggetti ed elementi direttamente presenti nel luogo della performance e di pertinenza drammaturgica. Una ricerca volta all'innovazione per creare una musica che nasce dalla materia e dal luogo che ci circonda.<br /><br />(Maurizio Soliani e Guido Ponzini)Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-39757010531810485222009-06-05T11:23:00.011+01:002009-06-05T17:05:08.474+01:00COMPRATELO!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQIla4vpXvNUli-KDMIdxwcmKvrsHvVL4Z_XMh5Mb2pPZ6g1NEzRwi8sm7ylsgyKpQONQ3PYx0h95H86G51RBauQyjHwqSo5M2BHWhEhRbf5PZsqUkMdmHU6soB0n8s7jdso-hUuabVhQ/s1600-h/pesce+7.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 240px; height: 170px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQIla4vpXvNUli-KDMIdxwcmKvrsHvVL4Z_XMh5Mb2pPZ6g1NEzRwi8sm7ylsgyKpQONQ3PYx0h95H86G51RBauQyjHwqSo5M2BHWhEhRbf5PZsqUkMdmHU6soB0n8s7jdso-hUuabVhQ/s400/pesce+7.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5343788625965747698" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic_PttngA2DLw2viXXy8zzdAQQsYpmHz0fHOSWLFEwZvAjGk0-HZ1xkQh0jX4juJFm727UUdsqVjxUgVN4Bc0T7kSMgXPhBcCgcOEbIlhp4fClh3Dw2YuoRnHlh35Zyn2Ks5GUzMEDDNw/s1600-h/Sissy+che+canta.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 294px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic_PttngA2DLw2viXXy8zzdAQQsYpmHz0fHOSWLFEwZvAjGk0-HZ1xkQh0jX4juJFm727UUdsqVjxUgVN4Bc0T7kSMgXPhBcCgcOEbIlhp4fClh3Dw2YuoRnHlh35Zyn2Ks5GUzMEDDNw/s400/Sissy+che+canta.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5343788542617684674" /></a><br /><br />"Il papà delle favole" è in vendita da oggi (5 giugno) e fino al 5 luglio con la Gazzetta di Parma.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />I proventi saranno devoluti al Reparto di Oncologia Pediatrica dell'ospedale Maggiore di Parma.<br /><br />Tutta la "ciurma da favola" che ci ha lavorato non ha percepito alcun compenso.<br /><br />Per chi abita lontano da Parma, l'Ufficio Diffusione della Gazzetta di Parma provvederà a spedire il volume+cd dopo aver ricevuto copia del versamento di euro 7,90 sul conto corrente postale numero 10869436 intestato a Noi per Loro Onlus via Pietro Rubini 12 43125 Parma.<br />Dovrete trasmettere la ricevuta del versamento al fax 0521.225544 oppure inviarlo via e-mail a diffusione@gazzettadiparma.net.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">GRAZIE A TUTTI!</span>Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-25917955826016551482009-06-01T18:46:00.009+01:002009-06-02T10:25:37.629+01:00Il Papà delle favole in edicola dal 5 giugno!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwT-lrx8yT-ElQV35DNu5FU6nznDh7-6uSEzgoR2ysfj9rqH6vFE2CJYlWf3TdGCNfu40VYhWgSrO4wPBe1na4AjlXWgMwHOVizko3wstqR9kQ0Eh8jj4c4KitvetxrPrEtboxzHasOrE/s1600-h/Il+pap%C3%A0+delle+favole_locandina.jpeg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 382px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwT-lrx8yT-ElQV35DNu5FU6nznDh7-6uSEzgoR2ysfj9rqH6vFE2CJYlWf3TdGCNfu40VYhWgSrO4wPBe1na4AjlXWgMwHOVizko3wstqR9kQ0Eh8jj4c4KitvetxrPrEtboxzHasOrE/s400/Il+pap%C3%A0+delle+favole_locandina.jpeg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5342417074343903442" /></a><br /><br /><span style="font-weight:bold;">DAL 5 GIUGNO AL 5 LUGLIO 09 E' IN EDICOLA CON LA GAZZETTA DI PARMA l'audiolibro "Il papà delle favole"</span><br /><br />Ho imparato a leggere quando avevo 5 anni e non ho mai smesso di divorare pagine su pagine. I miei genitori mi hanno cresciuta narrandomi infinite storie, mio papà in particolare leggeva facendo le voci di tutti i personaggi. Non solo. Lui mi racconta sempre che quand'era piccolo, in assenza di grandi mezzi e di giocattoli, il suo passatempo preferito era quello di inventare avventure fantastiche da raccontare ai suoi fratellini minori...peraltro a puntate! <br />Non potevo restistere alla richiesta di Cesare di collaborare a questo audiolibro: un papà che scrive favole per le sue bimbe mi ricordava qualcosa di molto intimo del mio vissuto e dei miei affetti.<br />Oltre a questo, l'ottima causa a cui è votato il progetto è stata un'enorme spinta alla sua realizzazione.<br /><br />Sabato scorso, durante la presentazione, ho avuto qualche serio problema a non mostrare commozione. Il ricavato del libro sarà devoluto all'associazione "Noi per loro" e quindi ai bambini dell'oncologia pediatrica. Il Prof. Izzi, primario del reparto, era presente. Ha avuto parole semplici e sobrie per descrivere brevemente la realtà quotidiana in cui è immerso, ma credo siano bastate a tutti.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">COMPRATE QUESTO LIBRO.</span><br /><br />Ci sono situazioni immensamente dolorose in cui non si può fare altro che attendere. In questo mentre, si può sperare e si possono raccontare storie.<br /><br />Noi, il poco che potevamo fare lo abbiamo fatto e continueremo a farlo.<br /><br />Dedico questo libro alla mia splendida famiglia, in memoria della sorellina più piccola di mio papà, mancata a soli due anni, di cui porto il nome.Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-45770524299568473752009-05-28T19:27:00.011+01:002009-06-02T10:25:59.246+01:00Il papà delle favole<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2woYmNf-GF7p1qDdgTJ5FZOK5D-YG3mo-dIF1x4FLZ8J0VoudY8LPR4ttf1qIrFJGkHY0s18cQ4e8Q1POCiYC-FVuCC-bEjW-9RS2SuZubYv57aXOXeSKW_2JX2rk4QeqbTQ8So7Sedg/s1600-h/papafavole_1.jpeg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 378px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2woYmNf-GF7p1qDdgTJ5FZOK5D-YG3mo-dIF1x4FLZ8J0VoudY8LPR4ttf1qIrFJGkHY0s18cQ4e8Q1POCiYC-FVuCC-bEjW-9RS2SuZubYv57aXOXeSKW_2JX2rk4QeqbTQ8So7Sedg/s400/papafavole_1.jpeg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5340943402990982002" /></a><br /><br />Questo è stato un lavoraccio! Di quelli che ti tengono svegli fino a orari assurdi e che ti riempiono il cuore con amicizie nuove.<br />Il mio sodalizio con Fogliazza si è arricchito di nuove persone che spero di poter avere vicine ancora per un bel po'. Cesare Pastarini, giornalista e padre di due bellissime bimbe, ha cominciato a scrivere favole proprio per loro; Gianluca Foglia, anche lui padre di due fantastici bimbi, non poteva sottrarsi alla richiesta di un amico di disegnare i personaggi per il progetto editoriale.<br />Io sono arrivata dopo (e li ringrazio per avermi coinvolta), a dare la voce narrante a ragni, orsi, trichechi, orsetti, frigoriferi, ferri da stiro ecc.. ecc... insieme agli attori de ilTeatrodiMinosse e OHT.<br /><br />L'audiolibro che viene presentato al Teatro Europa è un autentico gioiello, realizzato con un entusiasmo che è difficile descrivere, ma che salta fuori da ogni pagina. Insomma, CI SIAMO DIVERTITI UN SACCO!<br /><br /><span style="font-weight:bold;">E' in edicola con la Gazzetta di Parma dal 5 giugno al 5 luglio 09 e il ricavato sarà interamente devoluto all'Associazione NOI PER LORO, che si occupa di bambini con malattie oncologiche.</span><br /><br />Tutti noi abbiamo lavorato gratis, eccoci qui:<br /><br />Autore: <span style="font-weight:bold;">CESARE PASTARINI</span><br />Illustratore: <span style="font-weight:bold;">GIANLUCA FOGLIA</span><br />Musiche originali: <span style="font-weight:bold;">MICHELE TRIGGIANI</span><br />Progetto grafico: <span style="font-weight:bold;">ALESSIA LEPORATI<br /></span><br />Direzione vocale: <span style="font-weight:bold;">LOREDANA SCIANNA</span><br /><br />Attori:<br /><span style="font-weight:bold;">FRANCESCA BUCCIERO<br /><span style="font-weight:bold;">ANDREA CIRILLO</span><br /><span style="font-weight:bold;">UMBERTO FABI<br /><span style="font-weight:bold;">FRANCESCA GENTILINI</span><br /><span style="font-weight:bold;">SIMONE MARAFETTI</span><br /><span style="font-weight:bold;">MARCO MUSSO</span><br /><span style="font-weight:bold;">MICHELA OLLARI</span><br /><span style="font-weight:bold;">ALESSANDRO RIPASARTI</span><br /><span style="font-weight:bold;">LOREDANA SCIANNA</span><br /><br />Colgo l'occasione per ringraziare anche Antonio Verderi, che ha effettuato le registrazioni e che rimane il mio fonico preferito!<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Presentiamo il tutto con una narrazione sabato 30 maggio 09 alle ore 16.30,<br />VI ASPETTIAMO!</span>Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-33931765466715406012009-04-16T16:49:00.005+01:002009-06-02T10:26:20.269+01:00un bacio a mezzanotte (non ti fidar di)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVh152cLK9LdF3jKMiDYsh_BPDDweQpNXI2qVWxoIGSl0mSI5WOy9QTTOGwdDea41kV_4WhXMZXkz-8sex7HcmJRQ92TZv6sIgsTtqFEy0Gz2swDur_3tst5awMPV084Fk98SqgYhQ9TA/s1600-h/unbacioamezzanotte.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVh152cLK9LdF3jKMiDYsh_BPDDweQpNXI2qVWxoIGSl0mSI5WOy9QTTOGwdDea41kV_4WhXMZXkz-8sex7HcmJRQ92TZv6sIgsTtqFEy0Gz2swDur_3tst5awMPV084Fk98SqgYhQ9TA/s400/unbacioamezzanotte.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5325318080304950914" /></a><br /><span style="font-weight:bold;">un bacio a mezzanotte (non ti fidar di)<br /></span><br />divertissement tragicomico-semovente alle spalle dell'Artista Precedentemente Noto come Principe<br /><br />esito laboratorio di livello avanzato<br /><br />a cura di Davide Rocchi e Loredana Scianna<br /><br />venerdì 17 e sabato 18 aprile 2009<br />Teatro Europa di Parma<br />ore 21.15<br /><br />attori<br /><br />Chiara Agostini, Greta Bertolotti, Francesca Cantoni, Maria Luisa Cattabiani, Barbara Floretti, Lucia Furlattini, Chiara Marieschi, Carlo Andrea Oddi, Michela Ollari, Maddalena Petraroli, Giulio Recusani, Gavino Sanna, Patrizia Tiberti, Cecilia Ubaldi, Rossella Volta, Francesca Vitali, Andrea Zanardi, Sara Zanotti<br /><br />danzatori<br /><br />Francesca Adorni, Alessandra Albini, Lenin Aponte, Carlotta Ferrarini, <br />Samantha Maccari, Cinzia Russo<br /><br />voice off: Alessandra Sciarra<br /><br />scene, costumi e coreografia: Davide Rocchi<br /><br />ideazione e realizzazione abito-scultura: Davide Rocchi e Luigi Davi<br /><br />il modello simil-Prince della foto: Lenin Aponte<br /><br />Shot by: Fabrizio Cassoni<br /><br /><br />Tutto quello che dovete sapere è: non c'è niente da capire. E' un divertissement puro e semplice intorno al tema del bacio.<br /><br />Unico indizio per trovare uno spunto di senso (se proprio dovete....): la Bella Addormentata sogna beatamente. Guai a chi tenta di svegliarla.<br /><br />Guai a chi assaggia la polpa della mela, quel primo morso succoso lo ricerchiamo per sempre nelle labbra dell'altro, dimentichi del timore che si porti dietro conseguenze fatali...<br /><br />P.S.: ci vuole un bel coraggio per debuttare di venerdì 17!Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-36054966829388838812009-04-15T11:59:00.003+01:002009-06-02T10:26:34.690+01:00caffè scorretto<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-6Ni32OtJDL34ETfPyRSADONVR1Craowpurd7m4xUIF0ijRQmguamru064x2X93PGBw7lMuzhGKCgEr-CCckBIHbj_p-Om_4qCM4LtIKMIzZu2lu2nZvScy9Jg7Y6zk2F3c6V7yuh7mE/s1600-h/sesta-napoletana.-18-1.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 282px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-6Ni32OtJDL34ETfPyRSADONVR1Craowpurd7m4xUIF0ijRQmguamru064x2X93PGBw7lMuzhGKCgEr-CCckBIHbj_p-Om_4qCM4LtIKMIzZu2lu2nZvScy9Jg7Y6zk2F3c6V7yuh7mE/s400/sesta-napoletana.-18-1.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5324871718006743458" /></a><br /><span style="font-weight:bold;">caffè scorretto</span><br />prova aperta con gli allievi del laboratorio trimestrale di teatro<br />a cura di Loredana Scianna<br /><br />con<br />Monica Arcadu, Margherita Chiari, Elisa Longeri, Francesco Pazzaglia, Marco Scortichini, Elisabetta Titone, Anna Maria Tosto<br /><br /><span style="font-weight:bold;">mercoledì 15 aprile 09 ore 21.15</span><br /><span style="font-style:italic;">ingresso libero</span><br /><br />Vi mostriamo come abbiamo lavorato in questo breve tempo insieme e come abbiamo costruito un frammento scenico da aprire al pubblico. Abbiamo girato intorno al tema della “normalità”. Cosa c'è di più normale di alzarsi al mattino e farsi un caffè? Eppure la normalità è un concetto dai contorni labili, più ci si addentra e più il confine si confonde. Vi chiediamo di aiutarci, di regalarci una parola per divagare in scena: cos'è per voi la “normalità”? <br /><br />...ecco: scrivete qui sotto una parola (sostantivo, verbo, quello che vi pare, anche una frase molto breve) che voi associate alla vostra NORMALITA'.<br />Cos'è normale per voi? La NEBBIA di pianura? CANTARE appena svegli? LEGGERE prima di dormire? ARRABBIARVI con il vostro capo? Il colore ROSSO che indossate abitualmente?<br /><br />Insomma, avete capito.<br /><br />Le vostre parole ci servono per un esercizio scenico di improvvisazione che ha per obiettivo un discorrere per divagazioni.<br />Avete presente la normalità di incontrare qualcuno per caso e parlare per qualche minuto di assolutamente niente? <br />Quella cosa lì.Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-38124899962324354052009-04-15T11:27:00.006+01:002009-06-02T10:27:13.265+01:00VAFFANCUORE<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5UEUkfzYSblB3yHiUAz_CkQoy8MNHwHCyBBGNn6Vk9IeLQPK7AZbtxH0dTmOc4od_JIcTdIT3Gf5o-7x6G8xyn-16hYVgihgJLSvE9xgFSIFO0PFY8QUCDXzaWoAfw6tK9Wl7TfiTERQ/s1600-h/cuore+spezzato.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 280px; height: 280px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5UEUkfzYSblB3yHiUAz_CkQoy8MNHwHCyBBGNn6Vk9IeLQPK7AZbtxH0dTmOc4od_JIcTdIT3Gf5o-7x6G8xyn-16hYVgihgJLSvE9xgFSIFO0PFY8QUCDXzaWoAfw6tK9Wl7TfiTERQ/s400/cuore+spezzato.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5324866157572534418" /></a>Ancora un ottimo risultato per i ragazzi del Liceo Scientifico Ulivi che mi seguono dallo scorso anno: l'interclasse del laboratorio ha partecipato al bando della Provincia di Parma riservato alle scuole superiori di secondo grado che aveva per tema “Il mondo dell’affettività e l’affettività nel mondo” secondo il seguente criterio:<br />"La proposta è finalizzata a consentire ai giovani di sperimentare la dimensione dell’affettività in relazione alla costruzione del sé, della propria immagine sociale, alle dinamiche relazionali ed ai rapporti amicali/amorosi, sviluppando una proposta correlata ad una riflessione sui modelli affettivi che la società (presente e/o passata; italiana e/o straniera) propone."<br /><br />Sono andati in scena lo scorso 22 marzo e hanno ricevuto il II premio del bando per la realizzazione del loro spettacolo VAFFANCUORE. <br /><br />BRAVISSIMI!<br /><br />Questa la presentazione del lavoro:<br /><br />VAFFANCUORE<br />Laboratorio Teatrale Liceo Scientifico “G. Ulivi” di Parma<br /><br />docenti Giovanni Bandieri e Gianna Raschi<br /><br />conduzione e regia Loredana Scianna<br /><br />di e con<br /><br />GLENDA ALBERTELLI, CARLO ALBERTO BENASSI, SOFIA BRAGA, MARIA VALERIA BRUNI, FILIPPO CAVIRANI, MICHELE CANALI, EMILIO CUNIAL, FEDERICO FORAPANI, SOFIA MERCADANTI, CHINEDU MORRIS BRINO, MATTEO MUSINI, CHIARA LUISI, FRANCESCA ODDI, SILVIA ROSSI, CLARISSA ZANICHELLI, MATTIA ZIRRI<br /><br />I testi dello spettacolo sono tratti da ciò che hanno scritto i ragazzi <br />e da una ricerca sui blog dei loro coetanei<br /><br />Quando ho proposto ai ragazzi di lavorare sul tema dell'affettività giovanile qualcuno mi ha risposto: “Ancora? Ma basta!”.<br />E a quel punto la direzione del lavoro era già chiara: nessuno di loro voleva essere accorpato a una categoria (la generica definizione di “giovani” con tutto il corollario a corredo...).<br />La fotografia che abbiamo scattato non ritrae una massa, ma un gruppo di singoli individui con una personalità già ben visibile. Con qualche tratto comune come l'assoluta idiosincrasia per le bugie, a maggior ragione per quelle che gli “adulti” somministrano a mo' di ammaestramento etico-morale, senza peraltro crederci troppo nemmeno loro, nonché la capacità di destreggiarsi in un mondo relazionale complicato senza cedere ancora al disincanto.<br />In questo, molto probabilmente, sono più bravi di noi.Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-65580041844294416212009-01-20T20:21:00.004+01:002009-01-21T13:26:00.787+01:00Contro la violenza sulle donne<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXIaDXXES2QJmnhhGUro0rwTAxPzulDW6tOR-TBFYxW-eLBLVc2I4U_H4JD8YoTB8TZ-37qT41fjKp78IUP-O2cFIVDoBQGZcX52fCgp_8GrqdB3isppsdOWN8m1dtHge0sT99HItT5-Q/s1600-h/immagine+colasanti+lopez.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 254px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXIaDXXES2QJmnhhGUro0rwTAxPzulDW6tOR-TBFYxW-eLBLVc2I4U_H4JD8YoTB8TZ-37qT41fjKp78IUP-O2cFIVDoBQGZcX52fCgp_8GrqdB3isppsdOWN8m1dtHge0sT99HItT5-Q/s400/immagine+colasanti+lopez.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5293458361424705346" /></a><br /><br /><br />Questa è l'immagine principale della campagna di comunicazione tratta dal lavoro dei miei ragazzi di scuola superiore per il bando Colasanti-Lopez.<br />Grazie ragazzi, per quello che avete fatto e per quello che siete.<br /><br />Un abbraccio collettivo fortissimo.Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-69397065474462206812009-01-09T20:11:00.003+01:002009-06-02T10:26:55.104+01:00<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/GKJc82vaBYA&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/GKJc82vaBYA&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-36999762331306753332009-01-04T15:16:00.004+01:002009-06-02T10:28:09.367+01:00La Promessa<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dytd5hNOoOVA9wnDFw8s4dngs45aqWGhfE2orkNgOB2fM5Q5O_MQAm4Vtyl8BHWYhgaq6pJTQtY87VUKuQoBg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe><br /><br />Per chi ricorda e per chi ancora non sa.<br />Questo spettacolo è stato un lungo lavoro per Umberto e me, le bellissime musiche sono di Maurizio Soliani.Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-65374696469415629512009-01-03T09:11:00.012+01:002009-06-02T10:29:02.057+01:00Promo_Video "DIFETTO DI FABBRICA"<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNj9SvWJ4od8ZTNhvnNdgUQS-iOVLQGZJ4U5bwTiLvll4mHtN6jqqJY2CeqvKAIZIpEwoHUf6jR2eVI2MjvUOYnU81S3KcSUsvHQpQxCCtCHGQ_J4Yg1wE9nUs5HbVqvbay3G-UEuj7NU/s1600-h/loc_difetto+di+fabbrica.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 291px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNj9SvWJ4od8ZTNhvnNdgUQS-iOVLQGZJ4U5bwTiLvll4mHtN6jqqJY2CeqvKAIZIpEwoHUf6jR2eVI2MjvUOYnU81S3KcSUsvHQpQxCCtCHGQ_J4Yg1wE9nUs5HbVqvbay3G-UEuj7NU/s400/loc_difetto+di+fabbrica.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5286978001774253746" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />E' in rete il promo dell'atto unico "DIFETTO DI FABBRICA", un click sul titolo di questo post vi porterà direttamente su youtube per vederlo.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">DIFETTO DI FABBRICA</span><br /><br />Spettacolo teatrale, atto unico<br />Progetto, testo e disegni:<br />Gianluca Foglia “Fogliazza”<br />Interprete: Umberto Fabi<br />Con la partecipazione straordinaria di<br />Adriano Zamperini<br />Regia: Fogliazza e Umberto Fabi<br />Collaborazione creativa: Loredana Scianna<br />Luci: Lucia Manghi<br />Video: Luca Busi<br />Musica: Emanuele Cappa<br /><br />vai alla scheda completa:<br />http://www.tapirulan.it/blog.php?username=fogliazza&cat=151<br /><br />foto e altro su: http://difettodifabbrica.blogspot.com/Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-63744647589705798552008-12-26T15:32:00.006+01:002008-12-26T15:41:49.486+01:00Domanda...<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB9eolbykDF89ekoFuSK_bL0qWjuZxf7ORxj-i7-20Wb3_fXtwIOisv1FkNnCY3lCCcVPDqQkmcXFSrQ6YEasu-Ykb0Fp5r6ZYRp_xDD0RHX24bFBUTc1dFZQf2cUTq-vz4OtT2jcVdxs/s1600-h/questionmark.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 353px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB9eolbykDF89ekoFuSK_bL0qWjuZxf7ORxj-i7-20Wb3_fXtwIOisv1FkNnCY3lCCcVPDqQkmcXFSrQ6YEasu-Ykb0Fp5r6ZYRp_xDD0RHX24bFBUTc1dFZQf2cUTq-vz4OtT2jcVdxs/s400/questionmark.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5284106884049859746" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />Ciao a tutti.<br />A volte capita di avere un'intuizione che, per quanto piccola, può rivelarsi un po' "diversa" da quanto siamo abituati a vedere/sentire/fruire/ecc...<br /><br />Ho un'idea (teatrale e pedagogica) per una produzione che riguarda sia i bambini che gli adulti. Sto ancora cercando di capire chi può lavorarci, nel frattempo cerco un luogo fisico in cui mettere in prova l'evento scenico.<br /><br />Vi chiedo solo di lasciarmi un suggerimento sul "dove", o di spargere la voce.<br />Grazie e BUONE FESTE!Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-81383063159051738132008-12-17T21:17:00.005+01:002009-06-02T10:29:27.532+01:00Difetto di Fabbrica_Catena di smontaggio<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaHnXeW6ddQpRm2nR7uBySg4wZBtG5LYZUOiVDQvhD5f1bpghH4y2Jk-EW9fETRBdALkkmsILUKX0MCN2GgEOp42PNV4wnQvf5sc4AjO43MHLRZXvazVf-M0EG8evKaAuP6DNaIeVwhyphenhyphenE/s1600-h/Difetto+di+fabbrica_colore_11.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 302px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaHnXeW6ddQpRm2nR7uBySg4wZBtG5LYZUOiVDQvhD5f1bpghH4y2Jk-EW9fETRBdALkkmsILUKX0MCN2GgEOp42PNV4wnQvf5sc4AjO43MHLRZXvazVf-M0EG8evKaAuP6DNaIeVwhyphenhyphenE/s400/Difetto+di+fabbrica_colore_11.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5280856343039641634" /></a><br /><br />A cosa "serve" il teatro? <br />A evocare e smuovere dal profondo, utilizzando un linguaggio di sintesi che non può (e non deve, a mio avviso) "spiegare" ciò che si intende dire. Lo si <span style="font-style:italic;">dice</span> e basta, con spazio-immagine-suono-corpo-voce-azione in un universo testuale fatto di mille particolari che non colpiscono sempre o necessariamente una zona "conscia".<br /><br />DIFETTO DI FABBRICA parla di Stanley Milgram e del suo esperimento volto a dimostrare che la zona buia che ognuno (nessuno escluso) ha dentro di sé può diventare uno strumento duttile in mano al potere. E così, persone assolutamente NORMALI possono diventare senzienti di fronte a un ordine aberrante, compiere azioni contro la propria morale, azzerare la capacità di giudizio e dunque di scelta.<br /><br />DIFETTO DI FABBRICA dice che questa possibilità trascende l'appartenenza sociale e culturale, le differenze di sesso e di genere, il contesto storico.<br /><br />Abbiamo fatto uno spettacolo, non un comizio, e quindi abbiamo cercato di rendere tutto questo con il mezzo che abbiamo scelto.<br /><br />L'ombra di Umberto sui disegni di Gianluca dice molto più di quanto non si potesse rendere a parole. I "tic" del personaggio Saler - il torturatore - segni esteriori di un'interiorità compressa che se ne scappa dove può - sono più efficaci di ogni altra dichiarazione.<br />La rete di ferro che fa da tavolo a Saler e vibra come un corpo scosso dalla corrente richiama mille altri possibili scenari di sofferenza.<br />Questo per quanto riguarda le scelte di regia, fermo restando che il testo scritto da Gianluca Foglia, i suoi disegni, e la sensibilità attoriale di Umberto Fabi erano già un ottimo materiale di partenza.<br /><br />Ribadisco l'assoluta piacevolezza del lavoro e il confronto vivace e pieno di stima reciproca che ci ha unito in questo periodo, perché lo considero una condizione rara. Felice anche del contributo impagabile del Dott. Adriano Zamperini, psicologo sociale nella vita e per l'occasione attore di insospettabile credibilità nei contributi video.<br /><br />Mi rifaccio a lui per per raccontare un episodio e per fare una considerazione finale. Nelle varie revisioni che hanno fatto del testo iniziale una drammaturgia teatrale, una delle varianti arriva direttamente da Adriano e dal suo intervento davanti agli alunni di scuola superiore in una conferenza preliminare sull'assenza del reato di tortura in Italia: nelle moderne "democrazie" - questa in breve la sua tesi - si tende a "edulcorare" alcuni concetti spiacevoli o portatori di significati fortemente negativi. Insomma, è disdicevole chiamare le cose con il loro nome quando aprono scenari sconvenienti. Per questo motivo, nello spettacolo il "Torturatore" viene opportunamente ribattezzato "Educatore Cognitivo"<br /><br />La battuta del personaggio torturatore Saler, per elevare la valenza del proprio mestiere, inizialmente recitava così: "Vogliamo allora definire il mestiere del torturatore con una terminologia più consona?"<br /><br />Dopo l'intervento di Adriano l'abbiamo riscritta così: "Vogliamo allora definire il mestiere del torturatore con una terminologia più consona <span style="font-weight:bold;">a una Democrazia?</span>"<br /><br />Come la nostra, magari...<br /><br />Aggiungo: proviamo a chiamare le cose con il loro nome, a non cedere alla lusinga delle perifrasi.<br /><br />Questa quiescenza collettiva, in cui "non si può dire", sta azzerando la nostra coscienza. Smontiamo questa catena.Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-39322600153145079072008-12-07T09:43:00.005+01:002009-06-02T10:29:54.592+01:00DIFETTO DI FABBRICA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS3lPdVaWt6j6Fv4hBNHKRC4p4Ce_h0DLp16bjZCNsi7xmNNdqE5JSFKYeTd0JKWRFWMzyoFB3SNZThza2ZeOj613GSsH0A2h_diYwq4RfQhJXYsaPQAUMHxImPWFDW_jaxQ4ziKKNXrY/s1600-h/Cartolina+Difetto+di+Fabbrica.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 282px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS3lPdVaWt6j6Fv4hBNHKRC4p4Ce_h0DLp16bjZCNsi7xmNNdqE5JSFKYeTd0JKWRFWMzyoFB3SNZThza2ZeOj613GSsH0A2h_diYwq4RfQhJXYsaPQAUMHxImPWFDW_jaxQ4ziKKNXrY/s400/Cartolina+Difetto+di+Fabbrica.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5276966194440279970" /></a><br /><br />Ho avuto il piacere di lavorare con Gianluca Foglia e Umberto Fabi a questo spettacolo, prodotto dalla Provincia di Parma per il Festival dei Diritti Umani.<br />Un piacere autentico e condiviso, per il modo in cui abbiamo cooperato alla realizzazione di un evento che sicuramente trascende tutti noi per l'importanza della tematica proposta.<br /><br />Se qualcuno ancora non lo sapesse, l'Italia è l'unico paese in Europa a non prevedere il reato di TORTURA nel suo ordinamento giuridico.<br /><br />Pochi di voi conosceranno il nome di Stanley Milgram, autore dell'esperimento di cui lo spettacolo parla.<br /><br />E' necessario imparare a riconoscere quello che Hannah Arendt descrisse tanto bene ne "La banalità del male": che è inutile andare a caccia del "mostro" quando la nefandezza degli atti appesta la nostra umanità, poiché la possibilità di compiere un male estremo è insita nella nostra NORMALITA'.<br /><br />Vi aspettiamo al debutto<br /><span style="font-weight:bold;">venerdì 12 dicembre 2008<br />alle ore 21.30<br />al Teatro Europa di Parma</span><br />l'ingresso è libero<br /><br />E' importante.<br /><br />Click sul titolo, per saperne di più.Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-83405912379370986052008-11-16T09:49:00.006+01:002008-11-16T10:18:57.767+01:00Giove, Europa (Teatri) e le vacche magre<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioUbp8nSmULJH2enPxr_yhrvwiqV6CIBlQqB3nfO5Wu0xTYR-oKTa9lG4IjY_s7hYRmCzz-R7ej7Ds6Heo-4BlbYBWzlhzPi3a0DW84bEhwHmeOBuJL1guDaHZOKS-76eWiS8iL4jLktY/s1600-h/logotimbro.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 304px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioUbp8nSmULJH2enPxr_yhrvwiqV6CIBlQqB3nfO5Wu0xTYR-oKTa9lG4IjY_s7hYRmCzz-R7ej7Ds6Heo-4BlbYBWzlhzPi3a0DW84bEhwHmeOBuJL1guDaHZOKS-76eWiS8iL4jLktY/s400/logotimbro.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5269178482114431618" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg912GYUQXlH1idTKzO9QQOcFiwqNXmcUcOfr8kiZzJERI5XV4Zm1-IJFeg1_vBzP2Gn0ABUzRGfn47QLET96bBLl2YDfmXdVs7i6pQ3ujAPiA7-jGKYASvwAqnnIzSAszKWYgvbLbYMzk/s1600-h/eUROPAtEATRI_LOGO.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 303px; height: 380px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg912GYUQXlH1idTKzO9QQOcFiwqNXmcUcOfr8kiZzJERI5XV4Zm1-IJFeg1_vBzP2Gn0ABUzRGfn47QLET96bBLl2YDfmXdVs7i6pQ3ujAPiA7-jGKYASvwAqnnIzSAszKWYgvbLbYMzk/s400/eUROPAtEATRI_LOGO.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5269175225470763522" /></a><br /><br /><span style="font-style:italic;">Narra Ovidio, che Giove, innamoratosi di una bellissima fanciulla di nome Europa, escogitò un piano per rapirla. Dopo aver chiamato Mercurio ed avergli ordinato di far scendere i buoi di Agenore (padre di Europa) verso la spiaggia, dove la fanciulla era solita recarsi con le sue compagne, Giove si trasformò in un candido toro. Europa conquistata dalla bellezza e dalla mansuetudine dell'animale gli si sedette sul dorso. Subito il toro si alzò ed iniziò a correre velocemente verso il mare...</span><br /><br />"Europa" rapita dai sensi siamo noi, il plurale di "Teatri" la nostra vocazione.<br /><br />Abbiamo creato il marchio <span style="font-weight:bold;">OFF</span> perché:<br /><br />- il Teatro Europa è nella periferia cittadina;<br /><br />- i linguaggi proposti sono fuori dalle grandi circuitazioni ufficiali;<br /><br />- questa zona liminale ci dà l'enorme libertà di continuare a sperimentare sulle nostre visioni e ad accogliere quelle altrui.<br /><br />Per riprendere la metafora bovina, dirò anche che questo è un tempo buio per la cultura, altro che un magnifico toro candido, questo è un tempo di vacche magre. Poco sostegno all'arte come nutrimento di un tessuto connettivo, quello sociale, che avrebbe un estremo bisogno di attivare il pensiero. Scarsa coscienza da parte delle imprese del pericolo che stiamo correndo (mentre loro rincorrono operazioni di pura immagine, grandi eventi spot che non "servono" realmente a nessuno).<br /><br />"Art discount" è una sintesi comprensibile e dichiaratamente ironica, un ossimoro coniato sulla qualità delle nostre proposte + l'assoluta accessibilità delle stesse.<br /><br />La parte economica di questa operazione prevede questo:<br />chiediamo ai piccoli commercianti (alla gente tutta...) di dare 1 euro a sostegno della nostra attività, in cambio di 2 euro di sconto sul costo del biglietto per gli spettacoli della stagione.<br />Letteralmente: paghi 1, prendi 2.<br /><br />Vale a dire: <span style="font-weight:bold;">DIAMO PIU' DI QUANTO CHIEDIAMO.</span><br />E non solo, vi assicuro, in termini monetari.<br />Ditelo a tutti, noi siamo qui.<br />www.europateatri.itLoredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-52144560641080859762008-11-10T11:27:00.010+01:002008-11-10T11:45:53.908+01:00OFF - art discount<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXchwA_mt8o4NR0OVULBKCj3AhZqwDEKpQpERYFqYGfDqyy9Hm0Qt02lGPARgziXdHtsHhTbqeKWP4XQfKFy9SgUnaEhLkFuYc9IJSQAqs28LyakY8EU6ldKl9zBFqdVCi7lzyTNdnR7U/s1600-h/europa+teatri+08+09.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 278px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXchwA_mt8o4NR0OVULBKCj3AhZqwDEKpQpERYFqYGfDqyy9Hm0Qt02lGPARgziXdHtsHhTbqeKWP4XQfKFy9SgUnaEhLkFuYc9IJSQAqs28LyakY8EU6ldKl9zBFqdVCi7lzyTNdnR7U/s400/europa+teatri+08+09.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5266977792835109826" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />Siamo un teatro Pop.<br />Quantomeno nello spingere il nostro sguardo fuori dall'autoreferenzialità intimista dell'arte.<br /><br />La definizione di teatro OFF si attaglia bene ad un contesto che:<br />- si propone come alternativa fuori circuito<br />- coltiva le nuove sintassi della scena<br />- accoglie e narra altre storie<br /><br />Vogliamo un teatro fruibile, totalmente immerso nel nostro tempo, accessibile a tutti gli strati sociali di una realtà multiforme e che sappia coniare le parole che ancora mancano.<br />La gestazione di un grande ventre che codifica forme nuove è certamente lunga e paziente, ma opponiamo il desiderio alla paura del vuoto, la necessità al pre-confezionato.<br />Il nostro <span style="font-style:italic;">art discount </span> non lesina sulla qualità dei prodotti, al contrario, cerca, accoglie e offre soluzioni alternative.<br /><br />Se volete dare un'occhiata da vicino questi sono gli appuntamenti:<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Mercoledì 12 novembre alle 11.30 presentiamo la stagione 08/09<br />Sabato 15 novembre inaugurazione alle 21.15</span><br /><br />Coraggio...NON COSTA NULLA!Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-61836887745598717702008-10-13T10:48:00.003+01:002008-10-13T12:00:21.343+01:00"Dipinti d'Amore" a Torrechiara (all's well that ends well )<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjELWA5a7mAePJOKqgHb2-CwhvqGSXCDOqK5yZC64MSFvNG9-rsph4alazKKXlolEk2H9Q-0RlOdGx2XNw4iHkQ0FbZwqT8f8hkNJYWELseJOGwrnveHhm2adakGOM8aAW9NmR0HB9SbEg/s1600-h/Guido+Ponzini_1.png"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjELWA5a7mAePJOKqgHb2-CwhvqGSXCDOqK5yZC64MSFvNG9-rsph4alazKKXlolEk2H9Q-0RlOdGx2XNw4iHkQ0FbZwqT8f8hkNJYWELseJOGwrnveHhm2adakGOM8aAW9NmR0HB9SbEg/s400/Guido+Ponzini_1.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5256574963924343826" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtwlz9fMalQT1_0KUx2JFtYMpYMvflM6Ji5IlLJaSwe09WQjgU7_YBhF3k3kIgQ0qaOGSTTttzKOi_24Inexp5qWf2MAHXOUx820Zll1lFSeF_EnuZbGP_ONAOd9zi4Fo9uH8j8AFC7zE/s1600-h/Castello+di+Torrechiara.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtwlz9fMalQT1_0KUx2JFtYMpYMvflM6Ji5IlLJaSwe09WQjgU7_YBhF3k3kIgQ0qaOGSTTttzKOi_24Inexp5qWf2MAHXOUx820Zll1lFSeF_EnuZbGP_ONAOd9zi4Fo9uH8j8AFC7zE/s400/Castello+di+Torrechiara.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5256574835167882210" /></a><br /><br />Il Festival Verdi e la Mostra sul Correggio: se non siete di Parma non potete immaginare l’entità di questo scontro fra Titani.<br />Schiacciati tra i due come fette di ottimo salume nostrano c’eravamo noi: i quattro Apocalittici Umberto Fabi, Giovanni Amighetti, Guido Ponzini e io, intrepidi e soli di fronte agli Integrati di cui sopra.<br />Che non si capiscono. Anzi, nemmeno si ascoltano. Che “nonlosapevamo” o “questonondipendepurtroppissimodanoi” o “noncipossiamofarenulla”. <br /><br />Per farla breve, ci siamo ritrovati con il nostro spazio deputato completamente ingombro del materiale di un altro evento, usurpato con una certa noncuranza (ubi maior…) senza che ci fosse subito un’alternativa utile che tenesse conto delle nostre esigenze. Alla fine, il personale del Castello si è adoperato per darci dimora nella bellissima loggia al piano superiore del lato est.<br /><br />E così, nell’abbraccio di paesaggi pastello e raggi di sole al tramonto, abbiamo finalmente reso omaggio a Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini con il nostro reading musicale.<br />A dispetto delle condizioni iniziali, “Dipinti d’amore” ha avuto la sua magia.<br />Onore ai due amanti, che ci hanno guidato fin lassù.<br /><br /><br /><span style="font-style:italic;">Un grazie anche</span><br />alla Provincia di Parma, per la fiducia che ha dato a questo progetto<br />a Guido e Giovanni, per lo straordinario intuito musicale che hanno messo al servizio delle parole di grandi poeti<br />a Umberto, mio compagno di viaggio tante e tante volte<br />a una giornata d’autunno di vento caldo<br /><br />In alto un ritratto di Guido e un’immagine notturna del castello.Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-84555580105152556232008-09-30T17:25:00.012+01:002008-10-03T18:17:45.937+01:00laboratori in teatro<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMqSL74NjqLPlHfXVOx9tJy5mQCX_yly72aXatqW0bZN8k-wmIZVQh855_BTgnf9b9qTbl3JrqJBEsrq-ZLLTSJY4po_A1bnoo5HognhSdI1xIIDBdtrUahOwOJYniiyiM9Zcyge_Q8eg/s1600-h/IMG_8816-01.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMqSL74NjqLPlHfXVOx9tJy5mQCX_yly72aXatqW0bZN8k-wmIZVQh855_BTgnf9b9qTbl3JrqJBEsrq-ZLLTSJY4po_A1bnoo5HognhSdI1xIIDBdtrUahOwOJYniiyiM9Zcyge_Q8eg/s400/IMG_8816-01.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5252093267056490770" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLIPc5Bz6GQZNXLtC6ZIONvCgsErcdziSylz1mrV7-8xF_gg-pokRPn6a3qLEESg596fvHzDZZHO6Xeh3LKoQ_x2HlhnASwdOO9qSinS6FpNBdYUxC5vf-vGNJXNwNNS-2z8aP93ebogA/s1600-h/IMG_9703-01.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLIPc5Bz6GQZNXLtC6ZIONvCgsErcdziSylz1mrV7-8xF_gg-pokRPn6a3qLEESg596fvHzDZZHO6Xeh3LKoQ_x2HlhnASwdOO9qSinS6FpNBdYUxC5vf-vGNJXNwNNS-2z8aP93ebogA/s400/IMG_9703-01.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5252092830146486018" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSX820RqkFEMLeDnjcdqn0SpvPss_TWF_1VVBjPrmSOxEDbff2Sb08U-Ds27YzaSsZSTZWR4nHq0zmfstynomi4e-OHBYn4AfSi1Ig9PUpDD8wmldu6du16TJpg5Gblx1Ag3bXxkBk7xs/s1600-h/IMG_9292-01.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSX820RqkFEMLeDnjcdqn0SpvPss_TWF_1VVBjPrmSOxEDbff2Sb08U-Ds27YzaSsZSTZWR4nHq0zmfstynomi4e-OHBYn4AfSi1Ig9PUpDD8wmldu6du16TJpg5Gblx1Ag3bXxkBk7xs/s400/IMG_9292-01.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5252092212093801266" /></a><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Giovedì 2 ottobre</span>, alle ore 21, al Teatro Europa di Parma saranno presentati i laboratori di teatro per la stagione 2008/2009.<br />Ci sarò anch'io, per i miei ragazzi di livello avanzato e per i nuovi che verranno.<br />Intanto, un omaggio visivo per tutte le persone che mi hanno seguito fin qui.<br /><br />Le bellissime foto dello spettacolo REBUS del maggio scorso sono di Matteo Mezzadri. I soggetti, dal basso verso l'alto: Davide Rocchi e Carlotta Pinardi nella proiezione video su tulle, Chiara Marieschi e Michela Ollari, che quest'anno darà il suo contributo al laboratorio nella parte dedicata alla vocalità (è una bravissima cantante).<br /><br /><span style="font-weight:bold;">PRESENTAZIONE LABORATORI</span><br /><br /><span style="font-weight:bold;">un bacio a mezzanotte (non ti fidar di)</span><br />laboratorio di livello avanzato<br />condotto da Davide Rocchi e Loredana Scianna<br />con la partecipazione di Michela Ollari<br />inizio: 9 ottobre 2008<br /><br /><span style="font-style:italic;">La vicinanza, fino all'umido delle labbra.<br />La distanza, fino all'aridità della parola.<br />O viceversa.</span><br /><br />Nel laboratorio esercitiamo il corpo e la voce per<br />cacciarsi nelle<br />sgorgare dalle<br />fessure<br /><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Lapislazzuli</span><br />laboratorio teatrale trimestrale<br />condotto da Loredana Scianna<br />Inizio: 14 gennaio 2009<br /><br />Si intravede cos'è il teatro<br />quando si lavora insieme ad altri<br />per divenire un unico organismo e un unico respiro.<br />Nell'insieme l'individuo non si annulla, al contrario, trova il suo bagliore.<br />Come le screziature d'oro di pirite che esaltano, non compromettono, il blu compatto del lapislazzuli.Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-72506910538586809342008-09-25T09:23:00.002+01:002008-09-25T09:31:45.858+01:00Only You_Post-Debutto (la cabala del 3)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlatbJ4tfhnROKEw4itDr8hrgYZi6Z0zdZC6tQLXvoMUpO4cN2OH3DPKKGR_iUW5CVM81v4R84jGha6ttjZ1PdFURKY2NVjvPJuKtbL2iFPZLzfvH478xSuFCfNdBeHJVs1Fgt4NidXj4/s1600-h/OY_debutto_1.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlatbJ4tfhnROKEw4itDr8hrgYZi6Z0zdZC6tQLXvoMUpO4cN2OH3DPKKGR_iUW5CVM81v4R84jGha6ttjZ1PdFURKY2NVjvPJuKtbL2iFPZLzfvH478xSuFCfNdBeHJVs1Fgt4NidXj4/s400/OY_debutto_1.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5249872143583775810" /></a><br /><br />Siamo partiti in sei, 3 performer e 3 tecnici: Lucia e Deborah alle luci, Antonio alla fonica. Questo sproporzionato rapporto di uno ad uno era dettato da un istinto paranoico di perfezionismo, non certo da sfiducia nei confronti dello staff che ci ha accolto sul posto con grande disponibilità. Abbiamo previsto tutto il materiale possibile, tutti gli intoppi possibili, tutte le difficoltà legate a una serata con 3 spettacoli consecutivi e 3 montaggi diversi. Ma non potevamo prevedere che ci fossero più o meno 3° di temperatura all’interno del tendone!<br /><br />Alle ore 21.45, quasi tempo di andare in scena, avevo:<br /><br />...negli occhi l’immagine di Antonio che fuma appiccicato al generatore di corrente esterno che soffia aria calda (benché conscio della pessima idea, dato che va a gasolio)<br /><br />...tra le braccia Daniele e Maurizio, stretti insieme in un impeto di furore affettivo (ma il tentativo di scaldarsi era comunque in agguato)<br /><br />...nei pensieri la delegazione dei magnifici 10 arrivati a vederci da Parma, stoici quando noi di fronte alle intemperie<br /><br />Poi siamo entrati e abbiamo esploso suoni e voce e Daniele volava e...ci è piaciuto.<br />Le persone hanno capito. Fantastico.<br /><br />Poi l’autostrada e un po’ di tepore alla prima sosta. Condivido con Clelia la passione per gli autogrill vissuti la notte. In più, dopo una prova di questa intensità, scegliere un panino anonimo e seriale e fare due stupide chiacchiere tranquille mi è sembrato sogno. Quanto abbiamo bisogno, tra tutte le splendide eccezioni, di un po’ di banalità.<br /><br />La bellissima foto in alto è sempre di Planet Queen.Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-13738179829552844252008-09-09T11:30:00.002+01:002008-09-09T11:43:31.334+01:00Only You_backstage<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAQ1tKEvJAiUuV7DBWskCty6F0uhMmqD-FOEbBnqXlPnnlSDsfpVen5hF0iWZi9Wj78iPHQcBeLUsRsCF_eVGSS46MkpcfX5eqgLqGGvttaAXoFujGUjzLyiAnwz0F4yH7woTAt-e7gL8/s1600-h/Albanese+Scianna+backstage+OY.JPG"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAQ1tKEvJAiUuV7DBWskCty6F0uhMmqD-FOEbBnqXlPnnlSDsfpVen5hF0iWZi9Wj78iPHQcBeLUsRsCF_eVGSS46MkpcfX5eqgLqGGvttaAXoFujGUjzLyiAnwz0F4yH7woTAt-e7gL8/s400/Albanese+Scianna+backstage+OY.JPG" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5243967488016344162" /></a><br /><br />Abbiamo ricominciato le prove di Only You, in vista del debutto del 20 settembre prossimo. Adoro questo lavoro, è decisamente una delle cose fatte finora che più mi corrisponde. In foto un momento di prova tra Daniele e me, nel nostro duo.<br />Una menzione speciale a Maurizio che, incastonato tra le sonorità crude di tutto lo spettacolo, ha composto per questo momento un frammento musicale ispirato al celebre "Chiaro di luna" di Beethoven.<br />Lo abbiamo battezzato "Albume di luna". <br />Del resto, nemmeno Beethoven aveva titolato così come la conosciamo l'op. 27 n. 2 del suo catalogo (bensì Ludwig Rellstab, a posteriori).<br />Difficile non restarne straziati, anche da dentro!Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1390769048452468758.post-79011247304903633032008-09-07T13:35:00.005+01:002008-09-07T14:10:09.910+01:00Death Pattern_la resa<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHlB6RNHnVqRbTdjlrIKxOvxCl7DYYSEL48zxu3FOAr8lNXFhAGdgSIRU-qNqDhuaKLL2hH3ued3af9RfnfbJ8LK0b8hK6nsGr1RqU_bpXaiHv57bGz-nSMWe2lf0x6y2UJm6-sYogaHY/s1600-h/IMG_3022_Death+Patter_Noceto050908.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHlB6RNHnVqRbTdjlrIKxOvxCl7DYYSEL48zxu3FOAr8lNXFhAGdgSIRU-qNqDhuaKLL2hH3ued3af9RfnfbJ8LK0b8hK6nsGr1RqU_bpXaiHv57bGz-nSMWe2lf0x6y2UJm6-sYogaHY/s400/IMG_3022_Death+Patter_Noceto050908.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5243264816380444162" /></a><br />Non solo la resa scenica,<br />ma anche l'abbandono, quello buono, quello che consente di lasciar fluire al momento giusto. Il giusto equilibrio tra contrazione e rilascio determina tutta la nostra esperienza, dal primo respiro in poi. <br />Difficile aderire a questo principio semplice, organico, connaturato, quando lo si mette al servizio di una creazione. Ma quando l'alchimìa riesce è bellissimo.<br />Venerdì scorso, al nostro debutto, abbiamo percepito esattamente questo. Tra noi tre, tra noi e il pubblico, tra il luogo e l'evento.<br /><br />Naturalmente, chi era presente può lasciare le sue impressioni liberamente come sempre.<br />Pubblico qui sopra uno scatto di Planet Queen, uno schizzo molto preciso di questa poesia, e ringrazio ad una ad una tutte le persone che ci hanno raggiunto in Rocca per vivere questo preciso momento con noi: Fabrizio, Clelia, Guido, Barbara, Chiara, Fabio, Michela, Rossella, Alessandra, Andrea, Sara, Gavino, Antonio.<br /><br />A Sara, una dedica speciale.<br /><br />A loro e a tutti gli altri do appuntamento il 20 settembre a Castel Bolognese per il debutto di ONLY YOU.Loredana Sciannahttp://www.blogger.com/profile/09367600375597784618noreply@blogger.com1